Autore Redazione
martedì
21 Gennaio 2020
01:08
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Cronaca - Alessandria

Mara Scagni: “Centro chiuso? Una questione di civiltà”

L'ex sindaco spinge per uno stop al traffico nelle vie del centro ma avverte: "Per farlo ci vuole progettualità"
Mara Scagni: “Centro chiuso? Una questione di civiltà”

ALESSANDRIA – “Il centro di Alessandria chiuso al traffico? Era un progetto che avevamo in mente già dieci anni fa“. Lo dice Mara Scagni entrando così di diritto nel dibattito sullo stop alle auto nelle zone centrali della città. “Una iniziativa che all’epoca non riuscimmo a portare a compimento perché il tempo non fu clemente“. Sì, perché la realizzazione di un blocco del traffico “pensato per favorire sia il commercio che la vivibilità della città, cadde a ridosso delle elezioni. E fu per noi infausto vista anche come questa iniziativa venne cavalcata da una certa politica“. Siamo nella prima decade degli anni 2000 quando l’allora giunta a trazione Pd aveva pensato di porre un freno all’utilizzo delle macchine in centro.

Si trattava di una questione di civiltà. Perché ormai in tutte le città del mondo i centri sono chiusi“. Ma soprattutto “avrebbe permesso prima di tutto una qualità dell’aria migliore in città. Vista tra l’altro la situazione pessima in cui versa la Pianura Padana“.  Nell’ottica dell’allora giunta l’impossibilità delle auto a circolare avrebbe cambiato il modo di vivere il centro. “L’idea era quella di creare un salotto da restituire ai cittadini“, ha precisato Mara Scagni. Da qui il rifacimento in primis della pavimentazione di via Dante,ora completamente erosa dal costante passaggio delle auto. Averla riaperta ha fatto si che diventasse una via di transito e basta, causando così problemi anche al commercio locale con la chiusura di molte attività“. Nell’ottica di rilancio si erano anche inseriti gli scavi per riportare alla luce i resti del duomo in piazza della Libertà a cui sarebbero seguiti nel tempo lavori estesi all’intera zona. “Così non fu, dato che la nostra esperienza terminò prima e il centro venne poi riaperto con le conseguenze che a distanza di anni sono sotto gli occhi di tutti“.

Ma parlare semplicemente di chiudere una via o aprirne un’altra per l’ex sindaco sarebbe riduttivo. “Serve progettualità. Una progettualità che comprenda tutte le sfaccettature di una chiusura di un centro cittadino“. A partire dai servizi. “Nel piano che ideammo all’epoca c’era un programma di lavoro ben definito” e che all’epoca prevedeva “parcheggi gratuiti periferici – come quello di piazza Perosi e piazza Divina Provvidenza – che sarebbero dovuti essere serviti da navette funzionali a emissioni minime (elettriche o metano, ndr)”. Si pensava anche a un “parcheggio sotterraneo (a pagamento, ndr) in piazza Garibaldi per restituire alla comunità un bellissimo spazio alla comunità che ora viene utilizzato solo per posteggiare le auto“. Il tutto con un rigore attento anche alla distribuzione di merce e “l’ingresso nelle vie centrali di corrieri e fornitori ad ore specifiche per non vedere ad esempio Corso Roma intasato di auto a qualsiasi ora specialmente nella mattina“.

Il vero avversario per la giunta Scagni fu “la resistenza da parte degli stessi cittadini a un progetto che avrebbe dato molto ad Alessandria. Soprattutto dal punto del commercio locale“.

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