Autore Redazione
martedì
18 Febbraio 2020
16:51
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Cronaca - Alessandria

Il clima impazzito inganna le api: “Escono prima dagli alveari e ora rischiano di morire”

Il clima impazzito inganna le api: “Escono prima dagli alveari e ora rischiano di morire”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il clima pazzo di questo inverno 2020 ha ingannato le api. La finta primavera sta però mettendo a serio repentaglio i 24.981 alveari presenti sul territorio alessandrino dopo il loro risveglio anticipato. L’allarme è stato lanciato da un monitoraggio della Coldiretti di Alessandria sugli effetti di un inverno decisamente mite con una temperatura che poche volte è andata sotto lo zero termico. Anzi, le temperature al di sopra dei 15 gradi che si sono recentemente registrate hanno fatto uscire le api dagli alveari prima del tempo facendole ricominciare il loro lavoro di bottinatura e impollinazione.

Ora il rischio è che improvvisi sbalzi termici verso il basso possano far gelare i fiori e anche far morire parte delle api dopo una delle peggiori annate per la produzione di miele sul territorio provinciale“, ha spiegato il Presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. “L’inconsueto andamento climatico di quest’anno non ha risparmiato gli alveari e fatto soffrire le api“, ha aggiunto. Specificando poi come il meteo pazzo di questo inizio 2020 “ha sconvolto la vita delle sentinelle dell’equilibrio naturale globale e della biodiversità“.

Ma a mettere in ginocchio il settore dell’apicoltura, oltre al clima, è stato anche un “incremento dell’importazione di mieli provenienti dall’estero. Per evitare di portare in tavola prodotti provenienti dall’estero, spesso di bassa qualità, occorre verificare con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica“, ha voluto chiarire invece il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. Per poi aggiungere che “il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm, a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti“.

Bisogna dire che in Italia esistono più di 50 varietà di miele: dal miele di acacia al millefiori, da quello di arancia a quello di castagno al miele di tiglio a quello di melata, fino ai mieli da piante aromatiche come la lavanda, il timo e il rosmarino. Insomma differenze importanti che fanno di questo prodotto un’eccellenza del made in Italy. Per riconoscere il prodotto nostrano è sempre importante leggere l’etichetta dove la parola “Italia” deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale. Nel caso in cui provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della CE“. Al contrario se i Paesi di provenienza dovessero essere extracomunitari la scritta che verrà stampata è: “miscela di mieli non originari della CE“, nel caso di un mix verrà scritto “miscela di mieli originari e non originari della CE“.

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