24 Febbraio 2020
20:41
Coronavirus: stop alle messe, funerali al cimitero e matrimoni con pochi invitati
ALESSANDRIA – In merito all’emergenza Coronavirus e all’ordinanza del Ministero della Salute, la Diocesi di Alessandria ha diramato una serie di indicazioni per i fedeli, valide fino alla mezzanotte di sabato. Le chiese resteranno aperte per la preghiera personale dei fedeli ma le acquasantiere dovranno essere svuotate. Saranno sospese le Celebrazioni Eucaristiche e le altre liturgie con la partecipazione di fedeli in tutte le chiese, cappelle e santuari fino alla mezzanotte di sabato 29 febbraio. Di conseguenza non si svolgeranno le celebrazioni per l’imposizione delle Ceneri.
Nei locali e nelle opere parrocchiali sono stati annullati attività, incontri e riunioni (comprese le attività di oratorio e la catechesi). I matrimoni saranno celebrati soltanto alla presenza dei parenti stretti. I funerali si potranno svolgere direttamente al cimitero, celebrando una breve Liturgia della Parola ed i riti esequiali. No a veglie funebri e preghiere del Rosario per i defunti.
La Curia rimarrà aperta al pubblico per erogare i consueti servizi.
“Questa situazione di prova, che siamo chiamati a vivere, è sicuramente un tempo di maturazione della nostra fede, che ci porta ancora di più a stringerci a Cristo, pietra viva” ha detto il vescovo di Alessandria Guido Gallese “I fedeli sono invitati a vivere questo tempo nella preghiera, affidando al Signore i malati e quanti sono nella sofferenza, unitamente a quanti si prodigano per soccorrere gli infermi. Iniziando la Quaresima esorto tutti ad accogliere l’invito alla conversione, con le opere penitenziali che la Chiesa suggerisce, rimanendo spiritualmente uniti ai fratelli e alle sorelle”.
“I preti sono invitati a celebrare l’Eucaristia quotidianamente, senza la presenza del popolo, pregando a nome di tutta la comunità, nella certezza che la preghiera liturgica è sorgente inesauribile di grazia per tutto il popolo di Dio. La benedizione del Signore sia sostegno in questo tempo di prova e conforto a quanti sono nella malattia”.