11 Marzo 2020
19:09
Coronavirus: per l’Oms è pandemia. Ecco cosa vuol dire
ROMA – Ora è ufficiale. L’emergenza coronavirus è diventata una pandemia. “Abbiamo valutato che Covid-19 può essere caratterizzato come una situazione pandemica“, ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel corso del briefing di Ginevra. Una parola che spaventa. Soprattutto perché era dal 1968 che non si usava più. Era l’anno di Hong Kong e del virus A, sottotipo H3N2. La più terribile del XX secolo fu invece la Spagnola nel 1918. All’epoca morirono vennero infettate circa 500 milioni di persone in tutto il mondo provocando il decesso di 50-100 milioni su una popolazione mondiale di circa 2 miliardi.
Ma cerchiamo di dare una spiegazione al significato di pandemia. Secondo la definizione dell’Oms, una pandemia è ne più e ne meno che “la diffusione mondiale di una nuova malattia”. Questo avviene quando un virus emerge e si diffonde globalmente e la maggior parte delle persone non ha immunità. Le pandemie del passato, proprio come quella del Covid-19, hanno avuto origine da malattie che colpiscono animali. Il coronavirus che sta mobilizzando il mondo sarebbe stato trasmesso all’uomo dai pipistrelli. Bisogna inoltre specificare che questa è la prima pandemia causata da un coronavirus.
All’11 marzo 2020 sono più di 10.500 i malati colpiti dal Covid-19. Quesi i dati regionali: 5763 in Lombardia, 1.588 in Emilia Romagna, 940 in Veneto, 480 in Piemonte, 461 nelle Marche, 314 in Toscana, 125 nel Lazio, 149 in Campania, 181 in Liguria, 110 in Friuli Venezia Giulia, 81 in Sicilia, 71 in Puglia, 74 in Trentino, 37 in Abruzzo, 44 in Umbria, 16 in Molise, 37 in Sardegna, 19 in Valle d’Aosta, 17 in Calabria, 75 in Alto Adige, 8 in Basilicata (+1).