Autore Redazione
mercoledì
18 Marzo 2020
15:27
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Cronaca - Piemonte

Gli infermieri si ribellano: “Niente quarantena e dpi”. Ora l’esposto in Procura

Gli infermieri si ribellano: “Niente quarantena e dpi”. Ora l’esposto in Procura

PIEMONTE – Tra chi sta affrontando l’emergenza coronavirus in prima linea ci sono sicuramente i professionisti della Sanità. Medici e soprattutto infermieri che si alternano negli ospedali combattendo contro un nemico invisibile con, come tristemente recitano le cronache di questi giorni, dispositivi di protezione individuali non sempre adeguati. Anche per questo NurSind si sta battendo per denunciare le irregolarità a lungo riscontrate.

Ferisce non poco sapere di colleghi ricoverati perché hanno svolto con serietà, sacrificio e professionalità il loro lavoro. Colleghi che hanno sviluppato sintomatologia e hanno continuato a lavorare, colleghi a casa malati che nessuno ha guardato e ora si trovano in ospedale“, attacca Francesco Coppolella, segretario regionale del sindacato delle professioni infermieristiche. “Ci hanno sacrificato per legge e questo è stato un grave errore. Hanno disposto che si combattesse questa battaglia senza armi e anche se feriti, il tutto senza preoccuparsi delle conseguenze“, ha aggiunto.

In particolare NurSind contesta l’abolizione della quarantena per gli infermieri: “Gli ospedali si sono nuovamente riempiti di personale ma ora si corre il rischio di svuotarli nuovamente perché gli infermieri si stanno ammalano, a meno che non ci tolgano pure questo diritto“, attacca Coppolella. In queste condizioni, sostiene il sindacato, inevitabilmente gli infermieri si stanno ammalando e “i colleghi ricoverati e quelli contagiati non si contano nemmeno più. Nessuno ci fornisce i dati ma sono centinaia ormai gli operatori sanitari ammalati in tutto il Piemonte. Bene anche se tardiva la decisione di eseguire tamponi a tutto il personale sanitario del Piemonte, non annullerà ciò che è successo e ciò che sta ancora succedendo“. A questo si aggiunge che gli infermieri si “stanno facendo collette per comprarsi i dispositivi di protezioni e si attivano autonomamente“.

Per questo il NurSind ha deciso di mettere a disposizione della procura tutte le segnalazioni ricevute a integrazione dell’esposto presentato nei giorni scorsi.

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