Autore Redazione
sabato
21 Marzo 2020
23:28
Condividi
Cronaca - Alessandria

Coronavirus, Conte: “Chiuse tutte le attività produttive non essenziali”

"Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo" ha detto il Premier
Coronavirus, Conte: “Chiuse tutte le attività produttive non essenziali”

ITALIA – “Chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali“. Il premier Giuseppe Conte ha esordito così nel suo nuovo messaggio alla Nazione dove ha annunciato nuove misure per contenere la diffusione del coronavirus.

Le nuove misure restrittive scatteranno da lunedì 23 marzo e saranno valide fino al 3 aprile. 

“Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia. Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di genere alimentari e di generi di prima necessità. Non ci sarà alcuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati quindi invito tutti a mantenere la massima calma“. 

“Resteranno aperte farmacie, parafarmaciecosì come continueranno a essere assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari e i trasporti”. Aperti anche edicole, benzinai e tabaccherie. 

“Al di fuori delle attività essenziali consentiremo solo il lavoro in smart working” ha precisato il premier “e solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale”.

“L’emergenza sanitaria, e lo avevamo previsto, sta tramutandosi in piena emergenza economica” ha concluso Conte “ma lo Stato c’è, il Governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa e ripartire quanto prima. Mai come ora la nostra comunità si deve stringere forte, come una catena, a protezione della vita. Quelle rinunce che oggi vi sembrano un passo indietro domani ci consentiranno di prendere la rincorsa e tornare presto nelle nostre fabbriche, uffici, piazze, fra le braccia di parenti e amici. Stiamo rinunciando alle abitudini più care. Lo facciamo perché amiamo l’Italia, ma non rinunciamo al coraggio e alla speranza nel futuro. Uniti ce la faremo”. 

Condividi