25 Marzo 2020
04:40
Il Telefono Amico e quella paura del coronavirus: “Siamo qui per ascoltare e tornare più uniti”
ALESSANDRIA – Inutile negarlo, il coronavirus ci ha reso tutti un po’ più soli. Lo ha fatto così, all’improvviso, levandoci la socialità di una vita sempre ai mille all’ora tra i tanti impegni lavorativi e famigliari. È successo così che quella sensazione di solitudine si è impadronita soprattutto dei meno tecnologici, isolati da un mondo iperconesso, e già di chi era ai margini della società. A fare il resto ci ha poi pensato la paura. La paura dell’altro. La paura dello stare insieme per non venire contagiati. Così anche le poche volte che si esce di casa, magari per fare la spesa piuttosto che comprare il giornale, lo sguardo resta fisso a terra quasi nella speranza di non incrociare quello di qualcuno che si conosce per fare quelle due chiacchiere che un tempo non ci erano di peso.
Ma per abbattere questo muro di silenzio e solitudine un modo c’è. Ed è quello che offrono i tanti call center di ascolto pubblici e privati. Proprio come Telefono Amico dell’associazione senza scopo di lucro Cevita. “Da quando è comparso il coronavirus e sono arrivati i primi Decreti restrittivi abbiamo notato un incremento delle chiamate“, ci spiega Cristina Gallini, presidente del Telefono Amico di Alessandria. Circa un 30% in più. Sia in provincia che nella più grande Torino. “Le persone hanno bisogno di chiacchierare. A volte la solitudine ci entra dentro soprattutto in momenti come questi dove tutto il nostro mondo diventa un appartamento e l’unica finestra sul mondo è la televisione o i social network“, aggiunge. Luoghi, questi, dove la presenza di informazioni sulla pandemia che stiamo affrontando è pressante, quasi schiacciante.
“Molti chiamano perché hanno paura e sperano di trovare qualcuno che li ascolti. Ecco, questo è il nostro compito principale. Ascoltare e farci carico un po’ di quei sentimenti che le persone hanno dentro e sentono la necessità di tirare fuori“, spiega invece Claudio Eba, del centro Telefono Amico di Torino. Perché il compito dell’associazione, composta di volontari, è proprio quella di interrompere quella catena di solitudine che la segregazione casalinga porta. “Noi non siamo psicologi, siamo persone che sanno ascoltare come dei buoni amici. Ovvio, se vediamo situazioni limite indirizziamo verso figure più esperte di noi. Ma di solito il nostro compito è quello di fare quattro chiacchiere”, aggiunge Eba.
A Torino come ad Alessandria si chiama soprattutto per parlare di coronavirus. E di quella paura che il virus ha generato in tutti noi. “Si teme per la propria salute, per quella dei propri cari. C’è chi teme che non finisca mai o chi di non riuscire a vedere la fine di tutto questo”, spiega invece Cristina Gallini. Consapevole che “se riusciamo anche per un’oretta a far distrarre da questi pensieri chi ci chiama vuol dire che abbiamo fatto il nostro lavoro“. E pensare che questo servizio, le cui chiamate sono difficili da calcolare “perché il nostro computer centrale smista agli operatori da tutta Italia e un cagliaritano potrebbe essere dirottato ad Alessandria e viceversa“, rischiava di non resistere alle regole stringenti dei Decreti anti-coronavirus.
“Non sapevamo se potevamo continuare o meno. I Decreti non erano chiari. Molti dei nostri volontari temevano di essere fermati e denunciati poiché il nostro, a occhio, non era uno di quei lavori fondamentali“, spiega ancora Cristina Gallini. Ecco allora che l’associazione ha pensato di attuare una sperimentazione, ovvero quella di ricevere le telefonate direttamente da casa e portare così avanti la missione. “Inizialmente ci sono stati intoppi come in tutte le novità, ma poi siamo riusciti a proseguire quella che per noi è una sorta di missione molto importante“. Molte sedi hanno così chiuso fornendo però la possibilità ai volontari di proseguire in tutta sicurezza da casa il loro prezioso lavoro. “Ma abbiamo, per i più connessi, anche la possibilità di accedere alla Mail Amica o alla Chat Amica che stiamo utilizzando anche per ovviare alle difficoltà logistiche di questi periodi“. Il numero per mettersi in contatto con gli operatori e passare qualche momento liberandosi la testa è lo 02 99 777