Autore Redazione
venerdì
27 Marzo 2020
18:07
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Cronaca - Acqui Terme

Appello del sindaco di Acqui all’Unità di crisi: “Non abbandonateci, siamo allo stremo delle forze”

Appello del sindaco di Acqui all’Unità di crisi: “Non abbandonateci, siamo allo stremo delle forze”

ACQUI TERME – Le dichiarazioni del sindaco di Acqui Terme sono accorate e sconsolate. Lorenzo Lucchini chiede all’Unità di Crisi della Regione che la sua struttura e la comunità non vengano abbandonate. Le condizioni di lavoro in cui si trovano “l’Ospedale cittadino, le case di riposo, i medici di base e gli infermieri del territorio di giorno in giorno si fanno sempre meno sostenibili“.

Tutti gli sforzi fatti finora dall’ospedale non hanno defatigato il complesso e oggi, dopo quasi tre settimane “ha visto aumentare quotidianamente la pressione e il carico di lavoro, senza che a oggi sia pervenuta alcuna previsione o comunicazione formale di potenziamento delle risorse umane e senza poter contare su sufficienti forniture di dispositivi di protezione“. La descrizione del sindaco di Acqui è drammatica: “Nelle residenze per anziani, dei cui ospiti è nota l’eccezionale vulnerabilità al virus, si lavora allo stremo delle forze, con il personale ridotto a causa delle quarantene preventive e dotato, quando forniti, di equipaggiamenti di protezione meno che accettabili“. Ci sono poi problemi di comunicazione che rendono faticoso il monitoraggio vista “l’estrema difficoltà per l’Amministrazione, le Forze dell’Ordine, i corpi di volontari di effettuare l’assistenza e l’eventuale controllo dei cittadini posti in quarantena, a causa della tardiva ed incongruente comunicazione dei dati necessari“.

Da qui l’appello all’Unità di Crisi per l’emergenza Covid-19. Lucchini ha chiesto “come intenda supportare, coadiuvare e garantire l’operatività delle nostre strutture nel medio termine (15gg), strutture i cui operatori devono comunque poter lavorare in totale sicurezza e sul lungo periodo: la gestione organizzata su tempistiche brevi e con forniture di equipaggiamento sufficienti per pochi giorni, mette tutti in grande sofferenza. I nostri operatori sono in guerra in prima linea contro la diffusione del contagio: non abbandoniamoli!

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