Autore Redazione
sabato
28 Marzo 2020
10:19
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Cronaca - Alessandria

In una lettera di una cuoca in una casa di riposo la forza del grazie e delle attenzioni verso il prossimo

In una lettera di una cuoca in una casa di riposo la forza del grazie e delle attenzioni verso il prossimo

RADIOGOLD – Questa notte abbiamo ricevuto un messaggio, uno tra molti, e vogliamo condividerlo con voi. Lo facciamo perché oggi abbiamo avuto la netta sensazione del valore del grazie e della delicatezza. La cuoca di una casa di riposo di Alessandria ha voluto raccontare la sua esperienza e soprattutto la paura che sta vivendo in questi giorni. In un messaggio ha raccontato di essere felice di portare un po’ di gioia tra gli anziani che accudisce con i suoi pasti, unico conforto in questi giorni, vista la reclusione forzata e la lontananza dai parenti. Nella sua riflessione non c’è nessuna polemica, nessuna accusa e nessuna lamentela. Solo la fatica del momento e il pensiero al prossimo con ringraziamenti per tutti. Questo messaggio ci ha toccato e ci permette di abbracciare tutti coloro che fanno qualcosa per gli altri, dalle categorie citate dalla nostra lettrice a chi vive insieme a noi rimettendo semplicemente ordine come se fosse un giorno normale. A lamentarsi sono capaci tutti, non tutti invece riescono a mettere da parte il proprio egoismo. Perciò siamo noi che ringraziamo la nostra lettrice e condividiamo con voi il suo pensiero:

Volevo solo ringraziarvi perché ci tenete aggiornati su tutto. Sono una semplice cittadina che lavora in una casa di riposo come cuoca, i miei anziani sono felici quando mi vedono perché gli e rimasta questa gioia (il cibo). Li guardo e sono indifesi, inermi, senza poter vedere un familiare per via di questo virus maledetto. Nei loro occhi c’è tanto! C’è la solitudine ora. Le mie colleghe Oss li accudiscono come bambini, io cucino per loro cercando di renderli felici. Un direttore di struttura e un direttore sanitario che cercano di proteggerci tutti. Il dolore di ognuno di noi è tanto. Infermieri, medici, Oss, donne delle pulizie, forze dell ordine, voi giornalisti, madri, padri, sorelle, fratelli, figlie, nipoti, tutti in campo per salvare vite e proteggere. Mi guardo intorno cerco i sorrisi delle persone guardando gli occhi perché il viso è coperto dalle mascherine. Nessuno di noi è felice, stiamo combattendo una guerra difficile. Non solo l’Italia ma il mondo intero. Non c’è nessuno contro nessuno, siamo tutti in guerra. Ho la testa che mi scoppia pensando a tutto, ai dolori, alle difficoltà che tanti stanno affrontando, talmente tante cose da dire che non saprei da dove incominciare!
Il cuore pieno di malinconia, l’incoerenza che provo in questo momento tra cuore e testa. La mattina mi sveglio e mi sento fortunata! Sto bene la mia famiglia sta bene i miei cari si sono ripresi dal virus, ho un lavoro e porto il pane a casa. Dovrei essere serena!? No non posso perché sento la paura, sento il dolore che provano gli altri, poi mi scoppia la rabbia per tante cose sbagliate. Io prego tutte le sere per tutto il mondo, prego che tutto vada meglio! Me lo dico tutti i giorni! Volevo augurarvi buon lavoro volevo augurare buona fortuna a tutti! Grazie di cuore

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