7 Aprile 2020
09:35
Coronavirus: pronto primo test italiano per la patente d’immunità. Ecco come funziona
PAVIA – È tutto made in Italy il primo esame del sangue per verificare chi ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19. La multinazionale di diagnostica DiaSorin, dopo sei settimane di studi condotti al Policlinico San Matteo di Pavia, si è detta pronta al lancio del test sierologico costruito in vitro nei loro laboratori di Saluggia, provincia di Vercelli, da un team di 50 ricercatori. Questo permetterà di effettuare circa 500 mila esami al giorno poiché il risultato arriva entro un’ora. Si tratta di un importante passo avanti che permetterà di mappare al meglio la situazione in Italia.
Una notizia più che positiva insomma dopo che i kit per i test rapidi erano stati parzialmente bocciati dalla National medical products administration. In particolare, la massima autorità del farmaco in Cina, aveva stabilito che molti di questi kit non fossero attendibili soprattutto se davanti a una carica virale bassa nei soggetti testati. Il che voleva dire permettere la libera circolazione a persone che avevano contratto il virus in maniera quasi del tutto asintomatica ma potenzialmente ancora contagiosi o chi aveva la malattia in incubazione e che l’avrebbe quindi sviluppata più avanti.
Quello di DiaSorin è un test sierologico ad alto volume di processamento per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Sars-Cov-2. L’esame funziona come un normale prelievo ematico. Il sangue viene successivamente immesso in un macchinario in grado di metterlo a contatto con la proteina sintetica costruita in laboratorio utilizzando un pezzo di Sars-Cov-2 e verificarne il legame fra la proteina e l’anticorpo neutralizzante. Il prototipo è stato testato nel laboratorio di virologia del San Matteo di Pavia utilizzando campioni di sangue di 150 pazienti anonimi. La sperimentazione in vitro ha consentito l’individuazione della quantità di anticorpi prodotti dall’organismo e i neutralizzanti che lo proteggeranno in futuro dalle nuove ondate di coronavirus.
Al momento, dopo la sperimentazione, la Società sta lavorando per ottenere il marchio Ce e l’autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) della Food and Drug Administration (Fda) entro la fine di aprile 2020.