8 Aprile 2020
14:09
Quella caccia alla farina nei supermercati e il tentativo di ‘razionarla’
ALESSANDRIA – Ai tempi del coronavirus c’è un alimento che è diventato merce rara sugli scaffali dei supermercati. Si tratta della farina. Un bene primario che ha visto un incremento nelle vendite nel mese di marzo del 185,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Restare a casa ha portato molti di noi infatti a cimentarsi con la cucina (senza parlare della fobia di restare senza cibo) e la farina è uno di quegli alimenti universali utili sia per dolci che per piatti salati. All’inizio del lockdown causato dal coronavirus gli scaffali di questo alimento erano stati presi d’assalto. Tanto che col tempo molti supermercati hanno provato a mettere delle regole al fine di permettere a tutti i clienti di poterne acquistare.
Negli scorsi giorni sono spuntati sui ripiani dei reparti cartelli in cui si annunciava la limitazione della vendita dei pacchi di farina. Ad esempio al Presto Fresco è consentito l’acquisto di un pacco a famiglia con la promessa di un costante rifornimento nel punto commerciale. All’Esselunga ci confermano che si può arrivare sino a un chilo (due pacchi) mentre alla Coop è consentito l’acquisto anche di più di tre pacchi facendo affidamento – salvo intervenire – al senso civico dei clienti nel non accaparrarsi questo bene lasciandone a disposizione di tutti. In altri supermercati un razionamento così rigido non esiste anche se le scorte sono ridotte “perché anche i mulini fanno fatica nella produzione e rifornimento”, ci spiega un commesso.
Rimane il fatto che gli approvvigionamenti non si fermano e che il senso civico di non fare razzia dovrebbe prevalere anche sulle paure legate al coronavirus.