14 Aprile 2020
11:58
Coronavirus: ora il Piemonte è la terza regione più colpita. E la crescita dei contagi supera la Lombardia
TORINO – In Italia esiste un caso Piemonte? È la domanda che è stata fatta a Luigi Icardi nei giorni scorsi. All’epoca l’assessore regionale alla Sanità aveva rispedito al mittente ogni insinuazione negando categoricamente che in Piemonte il coronavirus stesse prendendo una curva diversa o maggiore rispetto alle altre zone d’Italia. Eppure i dati, a distanza da quelle affermazioni, stanno dipingendo un quadro ben diverso da quello precedentemente tracciato.
Per dare a Cesare quello che è di Cesare, bisogna partire da quelli che sono i dati positivi. Ovvero un progressivo, seppur lento, svuotamento delle terapie intensive che è in linea con il resto d’Italia, anzi alcuni giorni è stato anche più veloce. Ma a livello di dati si tratta purtroppo anche dell’unica curva discendente. La crescita dei contagi a livello regionale si è attestata su un poco confortante +2,8% soprattutto se paragonato al dato nazionale che vede un +2%. La curva dei nuovi positivi si è attestata su un tasso giornaliero del 6% nella prima settimana di aprile, scendendo al 4% negli ultimi giorni. Il che vuol dire il doppio della Lombardia, a oggi la regione più colpita, che oscilla intorno al 2%. Sintomatico il dato della provincia di Torino, con 8.181 contagiati, diventata la quarta più colpita dopo Milano, Bergamo e Brescia. A questo si deve aggiungere che il Piemonte risulta la terza regione italiana per numero di contagi dopo la Lombardia e l’Emilia-Romagna.
Il vero dato scioccante è quello che arriva dal paragone con il Veneto, regione dove era partito uno dei focolai più virulenti. Se si guardano i numeri dei decessi, davanti a una sostanziale parità di abitanti, la nostra regione conta 1.826 decessi rispetto agli 882 di quella amministrata da Zaia. Anche i casi di positività sono maggiori: 12.765 in confronto ai 10.766. Il Piemonte ha superato anche l’Emilia-Romagna nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, 379 contro 332, mentre il Veneto si ferma quota 245. A questo si aggiunge il dramma delle case di riposo: quasi 500 morti e cinque inchieste delle procure di quasi ogni provincia che indagano per epidemia colposa. Va inoltre detto che in Piemonte sono stati effettuati solo 69.170 tamponi, contro i 211.092 della Lombardia, i 203.077 del Veneto e i 99.047 dell’Emilia-Romagna.
Alle obiezioni sullo scarso numero di tamponi effettuati in Piemonte, Cirio non ha mai nascosto di aver ereditato una macchina che nel maggio del 2019 aveva appena due laboratori attivi e che ora ne ha 17. Il numero dei tamponi sta aumentando e con questo, si teme, anche quello dei contagi rimasti nelle retrovie di una battaglia che il Governatore del Piemonte sta “combattendo con l’esercito che ho trovato e che aveva gravi carenze organizzative“.