15 Aprile 2020
16:47
Fondazione Uspidalet: da sempre vicina ai bisogni dei pazienti
ALESSANDRIA – La Fondazione Uspidalet Onlus nasce nel 2009 per volontà di un gruppo di dirigenti guidati dall’allora Direttore Generale, Nicola Giorgione, per affiancare l’Azienda Ospedaliera Alessandrina, leggerne i bisogni più importanti, dialogare con gli operatori sanitari e perseguire con loro obiettivi concreti, da realizzare in tempi rapidi attraverso raccolte fondi per l’acquisto di attrezzature tecnologicamente innovative, ma non solo. Per interventi di ‘umanizzazione’ di spazi delle strutture sanitarie locali e progetti di ricerca medica tesi al miglioramento dei livelli di qualità dei servizi offerti ai malati ed ai loro famigliari.
La Fondazione Uspidalet è stata – ed è tutt’ora – un trait d’union tra l’ospedale pediatrico ‘Cesare Arrigo’ di Alessandria, l’ospedale Civile ‘Santi Antonio e Biagio’ e il centro riabilitativo ‘Borsalino’ con i quali ha creato un rapporto nuovo, operoso e dinamico che negli anni, infatti, ha mostrato gli interventi concreti e rilevanti realizzati per il miglioramento nella possibilità di cura e diagnosi per pazienti grandi e piccoli. Oltre 70 progetti hanno preso vita, con investimenti complessivi per oltre 3,4 milioni di euro dall’anno di inaugurazione ad oggi.
Ogni attività della Fondazione Uspidalet viene realizzata in sinergia ed in linea con le scelte programmatiche dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, allo scopo di integrare ed incentivare ogni forma di donazione e sostegno già esistente nei confronti della stessa. Le campagne di raccolta fondi sono sempre rivolte a specifici progetti, la cui fattibilità è stata certificata dalle strutture ospedaliere interessate, e che vanno di pari passo con le esigenze e le urgenze del momento in cui si opera.
Così anche oggi, in piena emergenza Covid-19, l’Uspidalet è sceso in campo offrendo il proprio sostegno attraverso una raccolta fondi dedicata: #iofacciolamiaparte per l’acquisto di strumentazione più che mai vitale alla terapia intensiva e sub intensiva che sono i reparti in sofferenza per la cura dei pazienti affetti da coronavirus. Molti progetti grazie alla generosità di donatori, grandi e piccoli, sono già stati portati a termine. “Ma l’emergenza non è finita e sono necessari ancora macchinari specifici e dispositivi di protezione per gli operatori sanitari che stanno combattendo in prima linea, insieme ai tanti, ancora troppi, ammalati”, è il messaggio del Presidente, Bruno Lulani.