Autore Redazione
mercoledì
15 Aprile 2020
21:32
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Cronaca - Alessandria

Coronavirus, Icardi: “Trasferimento di pazienti positivi da ospedali a rsa? Mai successo”

Coronavirus, Icardi: “Trasferimento di pazienti positivi da ospedali a rsa? Mai successo”

PIEMONTE – “Escludo nel modo più assoluto che siano avvenuti trasferimenti di pazienti positivi al coronavirus da ospedali a rsa, non è mai successo“. Lo ha ribadito l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Quella delibera è stata travisata, l’obiettivo era cercare reparti vuoti dove trasferire pazienti positivi. Era girata una bozza priva di validità e poi la pubblicazione della delibera definitiva è arrivata tardi” ha ribadito l’esponente della Giunta Cirio “si faceva riferimento a strutture nuove e vuote, reparti completamente stagni, con padiglioni separati rispetto al resto della rsa. In tutto il Piemonte solo una struttura ha agito così, a Torino, ospitando pazienti covid formalmente nella stessa rsa ma in un reparto separato, con entrate e uscite indipendenti e che ha ricevuto l’ok della commissione di sorveglianza. Qualora scoprissimo che altre strutture hanno agito senza rispettare questi dettami siamo pronti a trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica”.

Icardi ha poi lodato i tecnici dell’Unità di Crisi preposti all’analisi e al monitoraggio delle rsa: “Stanno facendo un buon lavoro”. “Già il 22 febbraio avevamo tracciato con tutti i direttori generali delle linee guida principali e una serie di misure da applicare. Pochi giorni dopo, alla domenica, erano già in vigore le misure di limitare l’accesso ai visitatori e l’effettuazione delle sanificazioni: la stragrande maggioranza delle rsa le ha applicate in modo puntuale. Procedure anti coronavirus erano già in vigore dal 12 gennaio, con delle linee guida del Ministero. Ricordo poi che la Regione non gestisce le rsa ma comunica a loro le linee guida”.

“L’Istituto Superiore di Sanità ha dato linee guida precisissime” ha ribadito Icardi “In Piemonte sono emerse problematiche importantissime nel meno del 10% delle rsa in regione. Sono purtroppo sempre troppe: non voglio dire che queste strutture non hanno applicato in modo rigoroso le misure. Questi problemi possono essere frutto di casi fortuiti, basta una sola disattenzione. Ma il monitoraggio effettuato attraverso le Asl non aveva riscontrato particolari problematiche, almeno fino al 6 marzo”.

“Nella successiva modifica dell’unità di crisi, avvenuta il 16 marzo” ha ricordato il membro della Giunta Cirio “era stato previsto un ufficio specifico specificio per le rsa gestito da funzionari regionali, poi è stato indicato uso dei saturimetri. Poi è stato detto alle Asl di informare le rsa rispetto a un monitoraggio clinico degli ospiti. Il 27 di marzo abbiamo accertato che le strutture avessero autorizzato il piano covid. Il 1 aprile c’è stata un’ulteriore implementazione dell’unità di crisi sulle rsa. Il 3 aprile abbiamo chiesto alle direzioni generali un incremento della vigilanza e sono stati creati mail e telefoni ad hoc”. 

L’assessore al Welfare Chiara Caucino ha poi rimarcato che la delibera della Giunta regionale del 20 marzo ha permesso l’assunzione di 755 nuovi operatori, di cui 645 con mansioni assistenziali e 110 in qualità di personale infermieristico. L’attuale emergenza ha poi evidenziato la necessità di potenziare l’assistenza infermieristica ai pazienti. L’Unità di crisi ha quindi predisposto, il 7 aprile, una circolare straordinaria per far fronte alle carenze riscontrate nelle strutture residenziali socio-sanitarie. Le Asl del Piemonte hanno così incrementato l’assistenza infermieristica domiciliare, per i prossimi quattro mesi, in misura minima di almeno un operatore ogni 20mila abitanti. Tale misura, che ha messo a disposizione delle Rsa piemontesi decine di infermieri, ha evitato la sospensione dei servizi infermieristici in alcune strutture.

L’assessore al Welfare, Chiara Caucino, ha sottolineato l’efficacia delle azioni condotte finora dall’Area funzionale Rsa rispetto alle criticità riscontrate presso le strutture, in particolare sull’approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale, sull’incremento dei tamponi effettuati e sulla sostituzione del personale assente.

“Abbiamo effettuato come Unità di Crisi già tre consegne: in tutto sono arrivate 140 mila mascherine alle rsa e circa 50 mila mascherine alle rssa della nostra regione” ha sottolineato l’assessore Caucino.

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