L’emergenza coronavirus fa capire il valore del rapporto umano e del vicino di casa

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Sono piccoli segnali ma intanto ci sono e forse li porteremo avanti anche dopo, chissà. In questi giorni di permanenza forzata a casa abbiamo già descritto dei molti comportamenti cambiati ma non abbiamo parlato di un aspetto che sta emergendo timidamente ma in molti luoghi della provincia: il rapporto di buon vicinato. Abituati a correre, a lavorare tutto il giorno per poi tornare a casa e cercare di stare alla larga da tutti, abbiamo finito per ignorare chi vive a 5 metri da noi. In questi giorni invece molti lettori che questo atteggiamento sta in parte cambiando. Diversi cittadini, per esempio, hanno raccontato le loro storie di vicinato ritrovato con stupore. In Europista ad Alessandria una signora ha regalato per Pasqua dolci fatti in casa “per scambiare due parole e per regalare un sorriso a chi si trova solo da tempo“. Sempre ad Alessandria molti raccontano della spesa fatta per alcune famiglie di uno stesso palazzo.

A Valenza Marilena ha riscoperto lo stupore di un pensiero trovato nella buca delle lettere. Una collana fatta in casa recuperando una abitudine di anni prima. O il dono inaspettato del silenzioso vicino Cesare che la domenica di Pasqua ha bussato alla porta per regalare delle uova di campagna incartate, come una volta, nei fogli di giornale. “Da sette anni abito in questa casa e una cosa così bella e spontanea non era mai successa.  Tutti più vicino, tutti più normali“.

Potremmo continuare a lungo questo elenco perché sono diverse le testimonianze arrivate in redazione e spesso non riusciamo più a rispondere a tutti per il numero sempre più alto, e ce ne rammarichiamo, ma sono tutte il segnale di una umanità che è tornata ad abitare i nostri condomini. Una volta dormitori oggi luoghi di vita ristretta ma allo stesso tempo un concentrato di rapporti umani ritrovati. Sarebbe bello non far più uscire di casa queste buone pratiche.