21 Aprile 2020
16:08
Coronavirus, Conte: “Riapertura con distanze e mascherine finché non ci sarà vaccino”
ROMA – Riapertura, graduale, ma pur sempre riapertura. Questa la parola d’ordine del Governo ormai proiettato verso la fase 2, quella di convivenza con il virus. Lo ha ribadito Giuseppe Conte nel corso del suo intervento in Senato. In particolare il premier ha posto l’accento sui contenuti della ripartenza prevista, seppur in maniera cauta, a partire dal 4 maggio. “Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l’integrità del nostro tessuto produttivo“, ha spiegato il Presidente del Consiglio. Poi la precisazione: “Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato“.
Per questo il Governo sta “elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio“. Questo dovrà far si che, in una fase di convivenza con il virus, la soglia del contagio di riferimento “sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento“. Proprio sulla risposta sanitaria il Governo ha elaborato una strategia in cinque punti dove il primo stabilisce di “mantenere e far rispettare distanziamento sociale e promuovere l’utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino“. Del resto quella che l’Italia si appresta a vivere è “uno dei passaggi più sensibili e complessi. Lo ripeto, un’avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini con responsabilità e disciplina hanno affrontato fin qui“.
Sulla app Immuni, che ha creato molte perplessità soprattutto tra i cittadini, “i capigruppo di maggioranza e minoranza saranno costantemente informati e io stesso mi riservo di riferire alle Camere“. Conte però non nasconde la volontà dell’Esecutivo di puntare al “rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di teleassistenza con l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi“.
In questa seconda fase della pandemia il Governo punta a “intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid-19 Hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti“. Ci saranno cambiamenti importanti “anche per le misure di distanziamento sociale perché non ci sfugge” la difficoltà dei cittadini “nel continuare a rispettare” le regole anti diffusione del virus e “l’aspirazione al ritorno alla normalità“.
Infine uno sguardo all’aspetto economico: “Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato. Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo“, ha aggiunto Conte. “Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil. Di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà a breve al Parlamento un’ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Sarà una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro“.