Autore Redazione
giovedì
23 Aprile 2020
05:59
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Cronaca - Novi Ligure

La storia di Ilaria: “Volevano che mio papà positivo-Covid andasse in Asl per i test dopo che quelli programmati a casa erano saltati”

La storia di Ilaria: “Volevano che mio papà positivo-Covid andasse in Asl per i test dopo che quelli programmati a casa erano saltati”

ALESSANDRIA – “Buongiorno vi scrivo perché vorrei segnalare con disappunto ciò che è successo oggi a mio padre“. Inizia così il messaggio che Ilaria ha inviato alla redazione di RadioGold. Poche righe pregne di preoccupazione per la salute del genitore, positivo al Covid-19, ma anche per quella pubblica. “Mio papà è stato curato per oltre tre settimana nel reparto di pneumologia di Alessandria. Dopo la degenza all’ospedale e la post degenza in struttura a Novi Ligure è stato dimesso quasi una decina di giorni fa e ora è in attesa di tamponi al proprio domicilio“, spiega.

Una storia come ne sono state raccontate tante ma che assume una diversa sfumatura con il passare dei giorni. “I tamponi, 2 a distanza di 24 ore come da procedura, gli erano stati fissati dall’Asl alla dimissione indicandogli i giorni 20 e 21 aprile“, scrive Ilaria. Per quella data nessuno si è però presentato all’abitazione e la famiglia di Italia ha dovuto attivare “il medico di base per capire se ci fosse stato qualche disguido. Stamane la Asl lo ha ricontattato dicendo che se voleva fare il tampone doveva recarsi di persona. Premetto che mio padre vive solo e che non ha nessun mezzo di trasporto. Quando ha fatto notare che questo non sarebbe stato possibile gli hanno allora suggerito di farsi accompagnare da qualcuno“.

Ed è qui che nascono le perplessità di Ilaria: “Ora mi chiedo se questa prassi è quella che è stata prevista dall’Oms o anche solo dall’Iss. Trovo sia scandaloso a mio avviso che si inciti un cittadino positivo (fino a tampone negativo) a prendere in autonomia iniziative del genere! Alla fine della chiamata la risultante è che si sono “segnati” di andare da lui il 28 e 29 aprile perché, visto che lui non può andare lì, (infischiandomene delle persone che potrebbe contagiare in caso fosse ancora positivo) loro prima nin riescono“. Ilaria poi si augura che “la stessa procedura non sia riservata ad altre persone perché’ a questo punto la sorveglianza viene meno e l’incitamento a non seguire la procedura di quarantena e il distanziamento sociale anche!“.

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