1 Maggio 2020
08:06
Coronavirus: record di guariti e calo di malati in tutta Italia. Il Piemonte desta ancora qualche perplessità
PIEMONTE – Dati record per guariti, calo dei malati e numero di tamponi nelle ultime 24 ore scandiscono il conto alla rovescia verso il 4 maggio. Ovvero verso l’inizio della fase 2 in cui l’Italia, a piccoli passi, tenterà di uscire dal lockdown. Lo dicono i dati ma anche le analisi dell’Iss, che per voce del presidente Silvio Brusaferro. “La curva epidemica in Italia continua a decrescere, sia come numero di
casi che di pazienti sintomatici“. Va detto che a oggi il tasso di contagiosità, il famoso R0, è sotto 1 in tutte le regioni, “ma è ancora molto lontana l’immunità di gregge“, che si avrebbe con il 60% della popolazione colpita dal Covid-19.
I numeri, spesso criticati e non compresi della Protezione civile, indicano 75.945 guariti sino a oggi, con un incremento record di 4.693 nell’ultima giornata. Calo senza precedenti in 24 ore anche dei malati, scesi a 101.551, con un decremento di 3.106 in un sol colpo. Di questi
2.299 nella sola Emilia Romagna, con un arretrato di casi resi noti da Reggio e provincia. I morti sono 285, almeno sotto quota 300, portando il totale sempre più spaventoso vicino ai 28 mila. Luca Richeldi, componente del Cts, esalta la percentuale dei positivi trovati rispetto ai tamponi fatti, appena 2,7%, la più bassa di sempre. In realtà – essendo un terzo circa dei tamponi delle ripetizioni – la percentuale è del 4,51% (rpt: 4,51% – elaborazione Sky Tg24). Comunque la più esigua in assoluto. In sostanza dei 68.456 tamponi registrati in 24 ore, solo il 60% sono stati eseguiti su persone nuove. E questo è un dato che non si era mai verificato prima.
Ma in questo panorama decisamente positivo qualche perplessità arriva dal Piemonte. La nostra regione, infatti, non vede diminuire l’incremento dei nuovi contagi. Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile Nazionale, nella giornata di ieri le nuove persone risultate positive al test del Covid-19 sono state 428, nella giornata di mercoledì 29 aprile 411, in quella di martedì 28 aprile 352, lunedì 27 aprile 278, domenica 26 aprile 394. Il tutto a fronte di 156.534 tamponi fatti. Ovvero la quarta regione, dopo Lombardia (376.943), il Veneto (349.227) e l’Emilia Romagna (182.857). Se si prende il caso della vicina Lombardia, che resta ancora la più colpita a oggi, ieri ha contato 598 casi (+170 rispetto al Piemonte), il 29 aprile 786, il 28 aprile 869 e così via. Un andamento stabile, seppur con numeri leggermente maggiori, che va quasi di pari passo con quella governata da Alberto Cirio.
“I dati di oggi sono molto confortanti, significa che stiamo andando nella direzione giusta. Sei regioni non fanno registrare decessi e altre 9 ne hanno meno di 10. Se guardiamo agli ultimi 15 giorni abbiamo dimezzato il numero dei deceduti, raddoppiato quello dei guariti, ridotto della metà le terapie intensive e significativamente quello dei ricoverati“, spiega questa volta Richeldi. Da valutare giornalmente invece le situazioni di Piemonte e Lombardia che hanno avuto un calo ma non così importante come, ad esempio, in Veneto ed Emilia Romagna. L’Inail rende noto che in tutta Italia dal 4 maggio ritorneranno fisicamente sul posto di lavoro 4,5 milioni di persone. E finora il 67,8% delle 28 mila denunce di infortunio per contagio da Covid-19 (con 98 morti) arriva da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto.