Autore Redazione
giovedì
13 Agosto 2020
09:40
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Cronaca - Valenza

Il Cellini pensa alla ripartenza di settembre grazie ai banchi innovativi

Il Cellini pensa alla ripartenza di settembre grazie ai banchi innovativi

VALENZA – Fare scuola ai tempi del Covid-19 è tutt’altro che semplice. Soprattutto perché sull’evoluzione della pandemia che per mesi ha paralizzato letteralmente l’Italia non ci sono certezze. L’unica è quella relativa alla ripresa delle lezioni il 14 settembre. I dirigenti scolastici intanto si arrovellano su come strutturare le classi per rispettare il distanziamento sociale imposto dalle linee guida del ministero dell’Istruzione e della Salute per far ripartire tutto in sicurezza. Un work in progress che sta colpendo anche le scuole della provincia.

In questo senso, l’istituto Benvenuto Cellini di Valenza, ha fatto i primi passi verso la ripresa di settembre. Lo ha fatto acquistando gli innovativi banchi proposti dal Ministero “ed evitare così lo sdoppiamento delle classi risolvendo il problema dello spazio delle aule che si era ridotto notevolmente con l’inserimento delle nuove linee guida anti-coronavirus“, spiega il dirigente scolastico dell’Istituto, Maria Teresa Barisio. A oggi sono stati acquistati 125 banchi (che vedete in foto) a 135 euro l’uno. “Altri ne aspettiamo dal ministero dell’Istruzione per far partire in sicurezza le lezioni“.

Questi banchi salva-spazio permetteranno così la creazione di classi sino a 25 alunni ma anche “data la loro mobilità di svolgere un determinato tipo di lezioni frontali e in presenza che con una disposizione di classe statica e tradizionale a oggi non sarebbe potuta esserci“. Certo è che “serviranno accurate regole di comportamento per preservare un bene importante del nuovo modello di scuola che per cause di forza maggiore si sta costruendo. Bisognerà far capire ai ragazzi che non sono degli autoscontri ma banchi a tutti gli effetti e utilizzare come tali“. Insomma il dirigente scolastico del Cellini ha accolto di buon grado queste sedute che “polemiche a parte possono essere un valore aggiunto per porre in parte fine all’annoso problema delle cosiddette aule pollaio“.

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