Autore Redazione
giovedì
27 Agosto 2020
06:10
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Cronaca - Casale Monferrato

Ritorno a scuola ai tempi del Covid-19: un giovane consigliere di Casale punta sul cambiamento

Ritorno a scuola ai tempi del Covid-19: un giovane consigliere di Casale punta sul cambiamento

CASALE MONFERRATO – L’estate sta finendo e la ripartenza scolastica è alle porte. Il 14 settembre si ritornerà sui banchi. Quest’anno, però, a differenza dei precedenti, le difficoltà sembrano essere maggiori. A complicare la situazione, il Covid-19, fronteggiato con misure di sicurezza atte a contenere il contagio. E se in un primo momento si era optato per una didattica “da remoto”, che si serviva dei principali device presenti sul mercato, ora si propende per un ripristino di quanto accadeva prima del lockdown, con un ritorno alle lezioni tradizionali.

Nei mesi scorsi, tuttavia, docenti e presidi avevano posto all’attenzione delle istituzioni e dei media le differenti difficoltà digitali con cui la scuola doveva necessariamente fare i conti per garantire il regolare svolgimento del servizio pubblico. Disagi e problemi legati alla connessione sono solo alcuni degli elementi di dibattito che si sono sviluppati in questo ultimo periodo. Ma ci sono anche altre problematiche che gli istituti dovranno affrontare in vista della riapertura.

In primis, quello riguardante il distanziamento sociale che cozza con le strutture, spesso obsolete, delle scuole italiane. Da qui l’idea dei banchi monoposto per garantire, nella stragrande maggioranza dei casi, la possibilità di quella distanza interpersonale ritenuta fondamentale dal Comitato tecnico scientifico per tornare in classe con sicurezza. Il ritorno alla normalità si farà attraverso piccoli passi e due grandi interrogativi. Come riprenderà la didattica in presenza? E ancora: quali soluzioni si dovrebbero adottare?

Ne abbiamo parlato con Alessandro Abbate, il giovane consigliere comunale di Casale Monferrato della lista civica Ritrovare Casale che propone “lezioni nel cortile della biblioteca, nel castello, nei giardini, alla cittadella, allo stadio e nelle aree verdi”, affinché i ragazzi “vivano la città e la sua storia”. Per Abbate, la parola chiave che descrive la ripartenza scolastica è “incertezza” e “di fronte a un’incertezza, la miglior risposta è essere pronti alle novità!”.

La scuola, importante dal punto di vista della socializzazione e della conoscenza, permetterebbe di far scoprire le meraviglie della “Capitale del Monferrato” a numerosi studenti. Si garantirebbe, inoltre, procedendo in tale direzione, un livello di sicurezza più elevato: “L’inizio dell’anno scolastico è alle porte, sarebbe bello accogliere i ragazzi in un contesto nuovo e più sicuro, sia per loro che per il personale scolastico: lo spazio aperto. Un’occasione per far conoscere la città e le sue bellezze, comprese quelle della natura, a quei tanti ragazzi studenti che popolano la nostra città che magari non hanno mai avuto il tempo di visitare ciò che Casale offre realmente”.

“Si tratterebbe di un modo diverso di concepire l’insegnamento. La classica aula, con le nuove precauzioni da adottare, potrebbe rivelarsi un ambiente non più adatto e, di conseguenza, ostile per alunni e insegnanti, almeno fino a quando non ci sarà maggiore certezza sulla gestione e sulla prevenzione di questo virus all’interno dell’ambiente scolastico” – spiega ancora il consigliere casalese. Che poi conclude: “Per raggiungere questi obiettivi, sarebbe necessario un lavoro sinergico che veda coinvolte le differenti fazioni politiche e la giunta, in modo tale che possano essere individuati i potenziali punti in cui far stanziare i ragazzi e i docenti. Senza contare il notevole risparmio economico ed energetico – condizioni meteo permettendo – che questo sistema di insegnamento alternativo permetterebbe. È ora di imprimere una svolta in chiave futurista alla scuola”.

Rimangono, certamente, diversi punti da chiarire. Tra questi, ad esempio, come si svolgeranno le lezioni a partire dalla fine di settembre, quando le temperature inizieranno a farsi più rigide, o quando le condizioni meteo saranno avverse. Se, da un lato, la proposta sembra incompleta, potrebbe comunque essere ritenuta valida come una soluzione temporanea, in attesa che i primi giorni di scuola e la ripresa della didattica permettano di fare luce su una serie di dinamiche abbastanza articolate, comprensibili solo in itinere.

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