Autore Redazione
giovedì
17 Settembre 2020
01:55
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Cronaca - Alessandria

Admo cerca donatori di midollo osseo: “Salvare una vita non costa nulla”

Admo cerca donatori di midollo osseo: “Salvare una vita non costa nulla”

ALESSANDRIA – Ci sono emergenze che non finiscono mai e che anzi diventano ancora più forti in periodo come questo. L’Associazione donatori midollo osseo (Admo) per questo invita a non bloccare la lotta ai tumori del sangue e invita a sostenere i pazienti oncoematologici in attesa di trapianto. Per questa ragione torna anche nel 2020 “Match it Now”, iniziativa per il reclutamento di nuovi donatori di cellule staminali ematopoietiche promossa dal CNT (Centro nazionale Trapianti), IBMDR (Registro Nazionale Donatori di Midollo Osseo), gli Ospedali di Asti e Alessandria e ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo).

Rispetto alle edizioni precedenti, l’emergenza Covid-19 ha costretto gli organizzatori ad annullare gli eventi all’esterno dell’ospedale come gazebo in piazza e altre iniziative promozionali. Il reclutamento dei nuovi donatori avverrà quest’anno nei Centri Trasfusionali degli Ospedali di Asti e Alessandria e nella sede Admo/Fidas di Canelli.

COME CANDIDARSI:
L’iscrizione dei nuovi donatori (la donazione vera e propria avviene solo nel raro caso di compatibilità genetica con un paziente) avverrà tramite un colloquio medico dopo la compilazione di un questionario di idoneità e il prelievo di un campione di sangue. Può iscriversi chi ha fra i 18 e i 36 anni, pesa più di 50 kg e gode di buona salute.
Per accedere, occorre prenotarsi dalla pagina www.donatoriadmo.org
L’ADMO poi fisserà l’appuntamento c/o il centro più comodo al donatore.

PERCHÈ DONARE:
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) si è affermato come una delle strategie terapeutiche più utili nella cura di emopatie maligne (es: leucemie acute o croniche, mieloidi o linfoidi) o ereditarie (Thalassemia Major) per le quali le terapie convenzionali non offrono possibilità di guarigione. Fino a trentʼanni fa lʼinfusione di cellule era effettuata solo tra fratelli HLA-identici (ovvero con antigeni leucocitari identici) ma ciò sopperisce solo al 30% circa delle necessità. Si è deciso allora di costituire una banca dati nazionale dei donatori (riconosciuta per legge dello stato nel 2001) collegata ad analoghe strutture in tutto il mondo e, grazie a questo, le possibilità di matching ovvero di incontro tra il malato e il donatore compatibile sono pertanto aumentate.
Oggi gli iscritti al registro in Piemonte sono 57.000 e solo 519 coloro che, dalla nascita del Registro, hanno donato le cellule del MO a un paziente geneticamente compatibile. A livello nazionale sono circa 450.000. Fino al 2019 sono stati effettuati in italia 4.305 trapianti da donatore estraneo alla propria famiglia, un dato confortante ma ancora sufficiente per riuscire a intervenire in tutte le situazioni (circa 1900 all’anno) in cui il paziente non ha un consanguineo compatibile. Occorre perciò aumentare il numero di donatori potenziali.

Salvare una vita “Non crea danno alla propria persona“. Se verrà riscontrata una compatibilità genetica con un paziente in attesa di trapianto, il candidato potrà donare (solo in caso di perfetta salute) con uno dei due metodi previsti:
Prelievo da sangue periferico (Il metodo impiegato in 8 donazioni su 10)
La donazione, in questo caso, prevede la somministrazione, nei 5 giorni precedenti la donazione, di un farmaco che promuove la crescita delle cellule staminali nel midollo osseo e il loro passaggio al sangue periferico.
Tale tipologia di prelievo, indicata come aferesi, si avvale dell’utilizzo di separatori cellulari: il sangue prelevato da un braccio attraverso un circuito sterile entra in una centrifuga dove la componente cellulare utile al trapianto viene isolata e raccolta in una sacca, mentre il resto viene reinfuso nel braccio opposto.
Prelievo dal midollo osseo
È la modalità di donazione più “antica” e consiste nel prelievo del midollo osseo dalle ossa del bacino.
Il donatore viene sottoposto ad un’anestesia generale o epidurale, così che non senta alcun dolore durante l’intervento.
Questa modalità di donazione ha una durata media di circa 45 minuti.
Dopo il prelievo, il donatore è tenuto normalmente sotto controllo per 24/48 ore prima di essere dimesso e si consiglia comunque un periodo di riposo precauzionale di 4-5 giorni. Il midollo osseo prelevato si ricostituisce spontaneamente in poco più di una settimana. Il donatore generalmente avverte solo un lieve dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in pochi giorni.
Tutti possono contribuire
Più potenziali donatori ci sono, più pazienti possono essere salvati grazie a un trapianto ben riuscito. La leucemia e i tumori del sangue possono essere malattie terribili ma c’è forza e speranza nei numeri. Se non si hanno i requisiti per entrare nel Registro, si può contribuire ugualmente promuovendo l’opportunità di “Salvare una vita” alle proprie conoscenze. Maggiori informazioni sulle pagine Facebook e Instagram di Admo Piemonte Odv – www.admopiemonte.org – tel 0121-315.666

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