Autore Redazione
lunedì
9 Novembre 2020
12:21
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Cronaca - Alessandria

“Tra 4-5 giorni in Piemonte non riusciremo più a fare ricoveri”: il grido d’allarme di Davide Bono

“Tra 4-5 giorni in Piemonte non riusciremo più a fare ricoveri”: il grido d’allarme di Davide Bono

ALESSANDRIA – Non è una novità che la sanità piemontese sia in affanno. Da mesi operatori del settore e sindacati denunciano una situazione ormai al limite, gravata dal sempre maggiore numero di ricoverati nelle terapie intensive ma soprattutto nei reparti allestiti per ospitare pazienti affetti da Covid-19. Tanto che nella giornata di ieri, domenica 8 novembre 2020, i dati parlavano di 304 pazienti in terapia intensiva e 4367 ospitati in altri reparti ospedalieri.

Una situazione tutt’altro che rosea ed evidenziata, in una lunga analisi affidata ai social, da Davide Bono. Il medico, ex consigliere regionale del Movimento 5 stelle del Piemonte, ha elaborato due grafici relativi all’andamento del coronavirus in Piemonte.

Bono afferma che “il numero di ricoveri per Covid ha già largamente superato il picco del 5 aprile (quando ormai eravamo in lockdown vero da quasi un mese) e cresce con un tasso che non permetterà più di ricoverare nessuno entro 4-5 giorni. Le terapie intensive hanno superato i 300 posti occupati e crescono da un ritmo che in 10 giorni le porterà a saturarsi (nonostante l’aumento di 200 posti previsti)“. Secondo il medico da qui si capisce il motivo delle richieste d’aiuto da parte degli ospedali piemontesi ormai allo stremo.

Bono poi sostiene l’appello dell’ordine dei Medici e dei sindacati che hanno chiesto di “chiudere tutto, reperire posti letto di fortuna, medici e infermieri da Ong, paesi stranieri, militari, pensionati, laureandi“. Ma a destare dubbi su una buona gestione della crisi sanitaria è l’atteggiamento della Regione che “non si prepara al peggio o attua misure ancora più restrittive, bensì si chiede perché e come abbiano deciso, sulla base dei dati forniti dalla Regione, di metterci in zona rossa e perché altre Regioni no. Per la serie: stiamo andando dritti a tutta velocità contro un iceberg che ci farà affondare, qualcuno sta provando a farci rallentare e noi protestiamo“.

Davide Bono sostiene infine che “bisognerebbe mettere in atto un vero lockdown totale e un piano di emergenza regionale immediato che dia risorse in più agli ospedali, creando ricoveri di emergenza e strumenti alla sanità territoriale per affrontare questo inverno che sarà durissimo, provando a curare, previo accordo del paziente, tutto quanto possibile a domicilio, eliminando però tutta una serie di norme burocratiche che fanno perdere ore e ore ogni giorno (ad es. le impegnative dei farmaci cronici o degli esami chiesti dagli specialisti, gestione dei tamponi dei pazienti ecc)“.

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