Autore Redazione
mercoledì
25 Novembre 2020
01:14
Condividi
Cronaca - Alessandria

“Sembrava il principe azzurro e invece mi rendeva niente”: il racconto di una alessandrina vittima di violenza

“Sembrava il principe azzurro e invece mi rendeva niente”: il racconto di una alessandrina vittima di violenza

ALESSANDRIA – Nel giorno contro la violenza sulle donne una nostra lettrice ha deciso di raccontare la sua storia. Durante questo periodo la possibilità di riflettere e di dedicare più tempo a sé stessi ha indotto la cittadina alessandrina a raccontare la sua esperienza, per far capire come certe storie possano colpire chiunque e soprattutto esortare ogni donna a ribellarsi al minimo segnale di violenza. La sua storia l’ha raccontata tutta d’un fiato, come una liberazione, come quando dopo minuti di apnea si torna a respirare ossigeno. Un esempio lucido e crudo di una donna che voleva amare e che nonostante tutto crede ancora nell’amore e con slancio generoso vuole aiutare altre persone a fuggire situazioni che finiscono sempre per diventare sabbie mobili:

Era marzo 2019 quando mi innamorai perdutamente di lui. 
Era l’uomo perfetto, bello, era il principe azzurro.
In pochi mesi diventammo una cosa sola, tanto che conobbe la mia famiglia. 
Io ero così felice. Fino a quando tutto crollò, passavano i giorni ed era sempre più aggressivo, violento. Inizio tutto con uno spintone, ricordo bene, in piazza Garibaldi, mi lascio lì, a terra e scappò. Nei mesi successivi fu un crescere, di atti violenti. 
Era bravo, mentiva benissimo. Mi ingannava, mi raggirava così bene che non sapevo manco più chi ero io. Mi guardavo allo specchio così gonfia, così stanca, così segnata e continuavo a giustificarlo, mi sentivo sola, inutile, così in colpa. Mi dicevo sono io, lui non lo fa apposta! Mi umiliavo per non farlo sentire in colpa, mi rendevo niente. 
Intorno a me tutto crollava, persi il lavoro, persi la mia famiglia, amici persi tutto. E non me ne rendevo conto. 
Ero impegnata a giustificarlo, a nascondere il mio dolore dietro ad un falso sorriso.
Dopo svariati accessi al pronto soccorso, svariati giorni a letto a piangermi addosso o nottate passate in macchina impossibilitata a tornare a casa in quanto impresentabile alla mia famiglia, mi resi conto che dovevo dire basta. 
In realtà non feci tutto da sola, fui aiutata ad aprire gli occhi da una persona che ringrazio di cuore ma di cui non posso fare il nome. Fu così che dissi basta. 
Pensandoci bene l’ultima volta era accaduto poco tempo prima: mi lanciò per terra così forte che restai più di 10 giorni con collare, stampelle a totale riposo. Nemmeno la mia famiglia sa la verità, loro sanno che sono caduta.
Cosa scatenava tutto questo? Semplice lo volevo sincero, perché lui era sposato e io pretendevo di scegliere tra me e lei e lui mentiva ad entrambi. 
Lo lasciai più volte ma non lo accettava, diceva di amarmi e io ero troppo innamorata per essere lucida. 
Ho avuto il coraggio di denunciarlo nel dicembre 2019 ma fece di tutto per farmi cambiare idea, addirittura parlare di figli. 
Io, ritirai. E fu dopo che capii quanto un uomo può essere una bestia. Mi tradiva con altre donne, anche qui, nonostante la moglie, giù al sud, e me. La cosa peggiore era che lui era bravo a far credere a tutti di essere la vittima, era bravo davvero, si creava pure le prove approfittando della mia debolezza. Ho visto persone togliermi il saluto, allontanarsi da me, disprezzarmi e darmi della pazza e ancora oggi per alcuni è così. 
Essere colpevole di avere amato, di aver subito in silenzio e di essere caduta nelle sue trappole. Questo è quello del quale vengo accusata. Quando finì il tutto, a giugno 2020, fu devastante quello che scoprii. Aveva 2 vite parallele, una mi distruggeva drasticamente la reputazione e la vita l’altra mi proteggeva e amava. Decisamente incompatibili  tra loro. 
Oggi decido di parlare, perché ho fatto di tutto questa tragedia un gran insegnamento, il dolore che si prova non può essere archiviato ma usato per aiutare chi come me sta passando quello che ho passato io. 
Nessun uomo, che vi ami, vi farebbe mai del male. Mai userebbe violenza su di voi, in qualsiasi sua forma. La violenza è anche il disprezzo di qualcuno, un aggettivo, non per forza botte. Non abbiate paura, voi valete, voi siete uniche, splendide, indossate un sorriso e reagite. Non abbiamo bisogno di appoggiarci o di farci proteggere noi Donne ce la facciamo anche da sole. Perché siamo una forza della natura imbattibile. Siate coraggiose denunciate e non fatevi corrompere, ahimè come ho fatto io, dalle loro scuse non sono sincere e ricordate ‘’Gli uomini non cambiano’’!

Condividi