3 Aprile 2015
09:21
La collezione Vidua del Museo Civico protagonista nel riallestito Museo Egizio di Torino
TORINO – Alcune decine di oggetti della collezione Vidua del Museo Civico di Casale Monferrato sono esposti nel prestigioso Museo Egizio di Torino che ha appena riaperto al pubblico dopo i lavori di riallestimento che hanno portato lo spazio espositivo a 10 mila metri quadrati e i reperti esposti a 6 mila 500.
Martedì 31 marzo, si è tenuta la presentazione alla stampa e alle autorità del nuovo allestimento, alla quale è stata invitata anche una rappresentanza del Comune di Casale Monferrato: l’assessore alla Cultura Daria Carmi, il dirigente Renato Bianco, il conservatore del Museo Civico Alessandra Montanera e la referente del Museo casalese Elena Varvelli.
«La città e il Museo Civico non hanno voluto farsi sfuggire la possibilità di sfruttare una simile vetrina d’eccezione, di livello internazionale, in una istituzione di assoluto prestigio, che potrà diventare un’occasione di promozione e magari il primo vero e concreto spunto scientifico e organizzativo per finalmente poter trovare un degno spazio espositivo definitivo in Casale Monferrato – ha voluto sottolineare l’assessore Daria Carmi – E una simile iniziativa di fruizione e valorizzazione attiverà sicuramente collaborazioni, oltre che con gli specialisti del Museo Egizio, anche con diversi altri studiosi, consentendo all’Amministrazione comunale di avviare e portare ad attuazione un programma serio e concreto finalizzato, ci auguriamo veramente, al definitivo allestimento in Casale di tale collezione».
Al Museo Egizio sono esposti 33 reperti di provenienza egizia e un ritratto ottocentesco in gesso: essi costituiscono una minima parte della collezione Vidua di proprietà del Museo Civico, collezione che comprende alcune centinaia di oggetti raccolti dal viaggiatore casalese nell’ambito di tre diversi viaggi extraeuropei.
Carlo Vidua, conte di Conzano, intraprese nel 1818 il primo viaggio che, partendo dal Nord Europa lo porterà fino in Medio Oriente ed in Egitto, viaggiò quasi senza far ritorno in patria fino al 1830, anno in cui morirà in Nuova Guinea. La ricca collezione etnografica di oggetti, libri e documenti che Carlo Vidua raccolse durante i suoi viaggi si trova oggi in tre diverse istituzioni: l’Accademia delle Scienze a Torino, la Biblioteca Civica e il Museo casalese.
«In occasione della visita al nostro museo del direttore del Museo Egizio di Torino – ha ricordato Daria Carmi -, è stata accolta con immensa gratificazione la possibilità di avviare una collaborazione tra le due realtà museali, concedendo in prestito, a tempo determinato, alcuni reperti egizi ed archeologici della collezione Vidua in occasione del riallestimento e ampliamento del museo torinese. Siamo consapevoli, infatti, dell’importanza di “fare rete”, creando con gli attori locali ed extraterritoriali un sistema integrato. In quest’ottica l’Assessorato alla Cultura si sta impegnando per sostenere e incentivare ogni iniziativa concreta, meritevole e che ben si inserisca in un contesto generale di valorizzazione e scambio di saperi e patrimonio culturale».
I reperti sono esposti all’inizio del percorso di visita, nella sezione dedicata alla Storia del Museo, che illustra i momenti più salienti e le figure che vi contribuirono: tra queste, appunto, il conte Vidua. Una vetrina storica e un apposito sostegno protetto da una conchiglia trasparente raccoglie gli oggetti casalesi, il tutto accompagnato da un allestimento che ripercorre la storia di Carlo Vidua e dei suoi viaggi.
«Il trasferimento temporaneo di alcuni reperti di nostra proprietà e la conseguente valorizzazione fuori sede del ruolo e della figura di Carlo Vidua nel contesto della nascita del Museo Egizio di Torino – ha concluso l’assessore Daria Carmi – darà lustro e visibilità all’istituzione museale proprietaria dei beni che acquisiranno valore e saranno studiati scientificamente. La visibilità è garantita in un 2015 in cui si attendono a Torino grandi afflussi turistici per l’ostensione della Sindone e il bicentenario di Don Bosco oltre che per Expo Milano».