Autore Redazione
mercoledì
30 Dicembre 2020
12:20
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Cronaca - Alessandria

In Piemonte un tampone al mese a studenti di 2^ e 3^ media. “Progetto unico in Italia”

In Piemonte un tampone al mese a studenti di 2^ e 3^ media. “Progetto unico in Italia”

PIEMONTE – Dal 7 gennaio in Piemonte la scuola ricomincerà al 100% in presenza per le elementari e medie mentre alle superiori resterà al 50% con didattica a distanza. A questo proposito la Regione ha varato il progetto “Scuola Sicura” che, in un particolare aspetto, prevede una “sperimentazione unica in Italia” hanno sottolineato da Palazzo Lascaris.

Gli studenti di 2^ e 3^ media saranno sottoposti a un tampone al mese, un sistema di monitoraggio ideato dal gruppo degli epidemiologi della Regione, basato su sottogruppi delle singole classi, coinvolte al 25% in ogni settimana. La sperimentazione riguarda circa 75 mila ragazzi piemontesi. L’investimento regionale previsto ammonta a 7 milioni di euro. “Chiediamo la collaborazione dei genitori per accompagnare i loro figli nei 70 hotspot distribuiti nella nostra regione. Stiamo parlando, tecnicamente, di uno screening modulare a cluster, non di massa. Con questa azione vogliamo monitorare la diffusione del contagio. Abbiamo scelto quella fascia di studenti perché ritenuta significativa per l’andamento del contagio”. Prevediamo l’adesione del 70% degli studenti” ha aggiunto l’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorinocon 18 mila tamponi a settimana”. 

Dal 4 gennaio fino al 31 marzo, inoltre, i docenti e il personale Ata (compresi i residenti in altre regioni ma impiegati in Piemonte, ndr) di tutte le scuole di ogni ordine e grado, dagli asili alle superiori comprese le agenzie formative, potranno sottoporsi al tampone, su base volontaria. L’esame si potrà prenotare tramite il medico di base e saranno destinate corsie dedicate al mondo della scuola.

“Un piano, Scuola Sicura, che si basa sulla collaborazione e che ha visto la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, delle università, dei sindacati”. Gli altri punti cardine del piano sono i progetti territoriali personalizzati e percorsi dedicati per la scuola nei Sisp. “Sappiamo che diversi sindaci si sono organizzati con monitoraggi e screening che vogliamo rendere organici, in sinergia con le Asl dei territori” ha aggiunto l’assessore Chiorino.

Rispetto ai tamponi nelle scuole medie è previsto anche un eventuale potenziamento per i ragazzi delle superiori. “Ci stiamo lavorando, agiremo in base ai risultati del progetto sperimentale sulle 2^ e 3^ medie”.

“È un piano che si basa sulla collaborazione tra tutti gli attori fondamentali per la ripresa dell’attività scolastica – ha affermato Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione e coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologi che ha sviluppato il progetto di monitoraggio rivolto in particolare alle seconde e terze medie “useremo sia tamponi molecolari che rapidi perché l’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali positività. È un progetto pilota sperimentale che potrà fare da modello anche per altre Regioni».

«Il test a rotazione agli studenti delle classi della media inferiore serve per facilitare il tempestivo tracciamento dei casi in una fascia di età che, insieme alle superiori, si è dimostrata più esposta alla vie di contagio della vita scolastica e parascolastica, e che, più delle superiori, risulta vulnerabile all’impoverimento delle opportunità di apprendimento legato alla didattica a distanza. Dunque queste classi sono il destinatario che più può beneficiare di questo programma di prevenzione sanitaria della diffusione della infezione», ha dichiarato Giuseppe Costa, epidemiologo del gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Paolo Vineis, Lorenzo Richiardi, Chiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj.

“Con questo progetto articolato e complesso viene mantenuta la promessa del presidente Cirio di riprendere le lezioni in presenza per le seconde e terze medie, e si garantisce la pienezza dell’esercizio del diritto allo studio e la sicurezza del personale scolastico” le parole di Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale.

Il progetto, accanto al confronto con i rappresentanti dei lavoratori della scuola, ha avuto anche la condivisione del mondo medico. Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, anche a nome degli altri presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte, ha evidenziato che «tornare alla didattica in presenza è molto importante e il progetto della Regione dà la garanzia di non sprecare energie permettendoci di raggiungere gli obiettivi, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi medici». Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, hanno aggiunto: «Consentire al più presto la riapertura delle scuole è quanto mai necessario per un Paese civile. Farlo nella massima sicurezza è un dovere e i medici di famiglia anche in questa occasione forniranno il loro contributo professionale».

“Occorre proseguire con gli interventi a favore di una Scuola sicura in modo costante e omogeneo ovunque, con riguardo ai contesti territoriali più in difficoltà” ha detto il segretario regionale Flc Cgil Luisa Limoneil sostegno della prevenzione del contagio e al contempo della frequenza in presenza vanno garantiti in modo coordinato con la disposizione dei presidi sanitari e dell’implemento delle forniture di protezione per il personale della scuola e degli allievi”. 

“E’ fondamentale aumentare le misure di screening e di attenzione verso il personale della scuola, con una attenzione particolare per coloro che sono maggiormente esposti,
come risulta dai dati dei contagi della nostra regione” le parole di Maria Grazia Penna, segretario Cisl Scuola Piemonte.

“Nel prendere atto del progetto illustrato dalla Regione Piemonte che va nella
direzione delle nostre richieste di una “scuola aperta e in sicurezza”, deve comunque continuare a svilupparsi il piano di trasporti certo e sicuro, in previsione della presenza completa degli alunni a scuola” ha aggiunto Diego Meli, segretario regionale Uil Scuola “riteniamo comunque indispensabile che gli sforzi delle Regioni vadano accompagnati da un piano strategico nazionale sulla scuola e da misure strutturali come la riduzione di alunni per classe, la lotta vera al precariato e lo stanziamento delle risorse per il rinnovo del contratto, che al momento non vediamo”. 

“Col 7 gennaio siano evitati i doppi turni e dal 16 di gennaio non si pensi di portare tutti gli alunni presenza. Si devono prevedere aumenti della percentuale di frequenza in presenza sulla base dei dati del contagio” ha concluso Giovanni Pace, segretario Snals.

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