Autore Redazione
martedì
12 Gennaio 2021
05:58
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Cronaca - Alessandria

“Aprirò alla sera anche se è vietato”: ad Alessandria la disobbedienza civile di Claudio

“Aprirò alla sera anche se è vietato”: ad Alessandria la disobbedienza civile di Claudio

ALESSANDRIA – Aprire il proprio locale o ristorante anche alla sera, violando consapevolmente le norme anti covid. In Italia dal 15 al 17 gennaio sarebbero già 50 mila gli esercenti decisi a dare vita a questa forma di protesta contro le restrizioni stabilite dal Governo. L’hastag lanciato a livello nazionale è infatti #ioapro1501. L’idea di un Dpcm “Autonomo” è nata da un imprenditore di Pesaro e, nei riferimenti che ha diramato, sarebbe anche garantito un supporto legale alle attività e ai clienti in caso di sanzione. 

Ad Alessandria anche Claudio Campisi, titolare del Kitchen Street Bistrò, ha annunciato che aderirà a questa iniziativa. Sarà una disobbedienza civile. Non so se altri colleghi ad Alessandria seguiranno il mio esempio ma dobbiamo farci sentire ha raccontato il responsabile del locale in via Genova 8 più saremo e meglio sarà. Venerdì, sabato e domenica prossimi batterò l’ultimo scontrino alle 21.45, prima del coprifuoco. Ovviamente aprirò rispettando tutte le altre regole sul distanziamento e l’utilizzo di mascherine e gel igienizzante. Non vedo il motivo di farci tenere chiuso alla sera. Spero che le forze dell’ordine si mettano una mano sulla coscienza e capiscano la nostra situazione come quando, in alcune proteste di piazza, si tolgono il casco davanti ai manifestanti”.

Avevo appena aperto lo scorso marzo ma, vista l’emergenza covid, ho dovuto rimandare tutto a maggio. In questi mesi” ha aggiunto Claudio “abbiamo adeguato il nostro locale alle nuove normative ma ora basta. Un giorno siamo aperti, un altro dobbiamo chiudere…ora basta. Tra l’altro il mio locale si trova sulla strada tra Spinetta e Alessandria e questo ci ha un po’ penalizzato: anche se l’asporto è consentito, infatti, arrivano molte meno persone. Inoltre le consegne a domicilio non sono sufficienti a far quadrare i conti. Al contrario, prima dell’ultimo lockdown facevamo anche quaranta coperti a pranzo. Insomma, ci stavamo riprendendo ma ora è tutto più difficile. I ristori? Qualche aiuto è arrivato ma ben poco, sto ancora aspettando quelli riferiti al periodo natalizio”

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