Autore Redazione
giovedì
1 Aprile 2021
13:01
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Cronaca - Alessandria

Il parrucchiere stritolato dalle chiusure e dagli abusivi scrive al sindaco: “Fateci aprire”

Il parrucchiere stritolato dalle chiusure e dagli abusivi scrive al sindaco: “Fateci aprire”

ALESSANDRIA – I parrucchieri sono chiusi da tre settimane e la situazione non è più tollerabile. Lo ha spiegato Diego Cova, titolare di Nemesi Parrucchieri ad Alessandria che ha deciso di scrivere al sindaco del capoluogo, Gianfranco Cuttica di Revigliasco e all’assessore al Bilancio, Cinzia Lumiera per chiedere un supporto concreto che consenta l’apertura ai parrucchieri. La proposta poggia anche su un presunto cavillo legato all’assenza di un’ordinanza sindacale che obblighi a tenere chiuso, usato già a Conegliano, per esempio, anche se senza molta fortuna visto che molti saloni sono stati sanzionati.

Tuttavia Diego Cova non demorde perché oltre al danno subito in queste settimane il suo settore deve fare i conti con una ulteriore beffa. Le sue clienti, ha spiegato, “ricevono infatti il mio kit per i capelli che preparo nel mio negozio e porto a domicilio con tutte le istruzioni. Poi però sono loro stesse a dirmi che della cura dei capelli si occupano amiche parrucchiere che si recano nelle loro case, esercitando di fatto una professione abusiva“. Una situazione che avviene “quasi alla luce del sole” spiega il parrucchiere “anche perché le misure anti covid sostanzialmente permettono quasi a quanti non sono ligi di muoversi liberamente“. Ora però la pazienza ha raggiunto il culmine in vista di un nuovo mese tra il rosso e l’arancione “senza capire ancora oggi se potremo tenere aperto o meno“. Da qui la forte tentazione di tenere aperto il salone anche e nonostante gli eventuali divieti. Intanto la lettera, che trovate di seguito, è partita verso Palazzo Rosso:

“Egregio Signor Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sono Diego Cova, titolare di Nemesi Parrucchieri in Alessandria. Non mi dilungo sull’argomento di quanto sia ingiusto e senza motivazioni valide, la chiusura dei Parrucchieri in Zona Rossa, e non come a dicembre a cui c’era stata permessa l’apertura. Sicurezza sanitaria sempre mantenuta, zero casi di contagio, clientela che ha bisogno di noi, lei può capire sicuramente l’importanza dei benefici anche psicologici che doniamo con i nostri servizi, che vanno ben oltre alla cura dei capelli, ma mirano al benessere e autostima della persona. Aggiungo, il dirompere dell’abusivismo , sempre più pericoloso, il mancato incasso sostanzioso, inoltre ora non più supportato nemmeno minimamente da ristori, 5 stipendi da pagare più spese fisse che comunque non si possono rinviare. Mi portano a prendere dei provvedimenti estremi ma sempre rispettando la legge. In quanto: La legge 01/2018 , utilizzata da Conte a Gennaio 2020, sullo stato di emergenza della protezione civile prevede che, affinché una restrizione possa essere attivata ed opprimere i diritti dei cittadini debba essere emanato in primis lo stato di emergenza da parte Sua cosa che non è stata fatta a livello comunale (ho controllato l’albo pretorio del comune di Alessandria e non c’è nessuna ordinanza per emergenza sanitaria, testo unico Articolo 50), e dopodiché un’ordinanza urgentissima e contingentabile con relative restrizioni (anche questa mancante). Quindi sul territorio comunale ad oggi non esistono restrizioni ed in virtù di ciò non esiste reato né tantomeno relativa sanzione. Ora, in base a questo, con coraggio e appoggio magari di altri colleghi, io vorrei aprire. Ma chiedo a Lei che può, decidere di far aprire i Parrucchieri nel comune di Alessandria. Per tutte le motivazioni sopracitate. Sarebbe un bel gesto, giusto, che le farebbe onore, prima che siamo costretti a prendere provvedimenti noi della categoria in autonomia. Chiedo cortesemente il suo appoggio e valutazione di questa azione, per chiudere un ingiustizia fatta per puro menefreghismo di un governo che pensa solo ai grandi, ma che sta mettendo in ginocchio piccoli onesti attività, come i parrucchieri. La ringrazio, so che prenderà a cuore questo messaggio e prenderà la decisione giusta e tempestiva. Uscire dal coro è sempre sinonimo di forza, molti suoi colleghi hanno già fatto questa scelta. Grazie Con stima Diego Cova“.

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