5 Aprile 2021
11:51
Operazione “Lavo&Cucio”: dalla Calabria all’Alessandrino per riciclare denaro
RETTIFICA – Lava&Cuce Srl ha precisato che i “negozi oggetto dell’indagine sono stati concessi in affitto dalla società Lava&Cuce srl, che detiene unicamente il marchio commerciale e che non ha alcun ruolo nella gestione delle lavanderie ubicate nei centri commerciali “Panorama” di Alessandria, “Bennet” di Novi Ligure e “Iper” di Serravalle Scrivia effettuata autonomamente da M.B.. Conseguentemente Lava&Cuce srl è del tutto estranea a qualsivoglia attività illegale“.
SERRAVALLE SCRIVIA – Importante e imponente operazione, nei giorni scorsi, a Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Stazzano e ad Aprigliano (Cosenza), messa a segno dalla Procura di Alessandria insieme ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Alessandria, e al personale della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure. Nei guai sono finiti un 41enne calabrese (B.M.), insieme a 4 familiari: il fratello (B.G. 36 anni), la madre (C.F. 65 anni), la moglie (A.T. 36 anni) e la suocera (B.A. 56 anni), tutti già noti alle forze dell’ordine e denunciati perché ritenuti responsabili, in concorso e a vario titolo, dei reati di trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio. Le indagini erano partite nel 2019 da Serravalle Scrivia per la ritenuta gestione illecita di tre lavanderie con marchio “Lava&Cuce”, situate nei centri commerciali “Panorama” di Alessandria, “Bennet” di Novi Ligure e “Iper” di Serravalle Scrivia. Le attività erano di fatto condotte dal 41enne sebbene formalmente riconducibili a imprese individuali intestate fittiziamente ai familiari, anche per evitare di pagare le imposte sul reddito. Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di riscontrare un rilevante volume di affari da parte degli esercizi, ora affidati a un amministratore giudiziario contestualmente nominato dal Tribunale.
A rendere ancor più rilevante l’operazione la storia di partenza dell’attività avviata sul territorio provinciale. La lavanderia di Serravalle Scrivia, era stata infatti originariamente avviata nel 2012 da un pluripregiudicato 43enne (P.G.) di Lamezia Terme in provincia di Catanzaro, già affiliato alla locale cosca “Iannazzo-Cannizzaro-Daponte”, killer di ‘ndrangheta con la dote della “Santa”, autore materiale di diversi omicidi, il primo dei quali commesso all’età di soli 15 anni, laureato in giurisprudenza e per questo soprannominato “L’Avvocato”, noto per la sua spiccata capacità imprenditoriale. Il 43enne si è legato all’Alessandrino soprattutto dopo il trasferimento nel 2012 da Lamezia Terme a Serravalle Scrivia della sua società, attiva nel settore dell’edilizia e della ristorazione, svelando, nell’ambito della più nota indagine denominata “Rinascita-Scott”, le sue verità sulle dinamiche ‘ndranghetiste che hanno permesso di far emergere il salto di qualità perseguito dall’organizzazione criminale calabrese e gli accordi fra i vari clan, anche al fine di spartirsi una “fetta di torta” sui lavori autostradali della Salerno-Reggio Calabria. L’attività intrapresa a Serravalle, come ricostruito dagli inquirenti, era stata subito intestata fittiziamente alla moglie per essere poi ceduta, nel 2013, alla moglie del denunciato, B.M., uomo di fiducia del 43enne (P.G.), che, nel timore di poter essere colpito da provvedimenti restrittivi e da misure di prevenzione personali e/o reali aveva poi stabilito di cederla, solo sulla carta, rimanendone, in realtà, comunque fruitore dei guadagni.
Infatti, nel maggio 2015 P.G. è stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Andromeda”, coordinata dalla DDA di Catanzaro. Per questo l’attività commerciale da lui occultamente condotta era passata sotto la gestione di fatto di B.M., denunciato in questi giorni, che via via era riuscito ad ampliare con l’avvio di altri due esercizi di lavanderia sempre con marchio “Lava&Cuce”, a Novi Ligure e ad Alessandria, rispettivamente con sede presso i centri commerciali “Bennet” e “Panorama”. Le indagini proseguono al fine di ricostruire, nel dettaglio, l’itinerario percorso dai flussi di denaro, al fine di individuarne la provenienza e la destinazione.
L’ordinanza emessa dal Tribunale del Riesame di Alessandria, accogliendo in toto l’appello del Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Alessandria, dr. Tiziano Masini, titolare delle indagini, avverso il provvedimento del gip dr. Paolo Bargero, ha disposto il sequestro preventivo, funzionale alla confisca, di un ampio elenco di beni:
M.B.:
– una Porsche Cayenne e una BMW X1 con targa tedesca;
– la totalità dei fondi giacenti:
– su tutti i conti correnti da lui accesi presso vari Istituti di Credito tra cui 3 presso la Banca Credito Cooperativo Mediocrati;
– sui finanziamenti a lui erogati da vari Istituti di Credito e/o Finanziarie;
– tutte le varie carte di credito riferibili/collegate ai predetti conti;
G.B.:
– partita iva ed iscrizioni presso i competenti enti dell’omonima impresa individuale con sede in Serravalle Scrivia;
– totalità fondi presenti su ogni altro rapporto con saldo attivo, nonché le disponibilità economiche e finanziarie, incluse cassette di sicurezza, versamenti in denaro, in assegni circolari o bancari, bonifici o contanti e ogni ulteriore rapporto bancario con il rispettivo ammontare presso tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, relativi alla predetta impresa individuale a lui intestata;
– totalità fondi giacenti sui conti correnti da lui accesi, tra i quali uno presso quell’ufficio postale;
F.C.:
– partita iva ed iscrizioni presso i competenti enti dell’omonima impresa individuale a lei intestata, con sede in Serravalle Scrivia;
– totalità fondi presenti su ogni altro rapporto con saldo attivo, nonché le disponibilità economiche e finanziarie, incluse cassette di sicurezza, versamenti in denaro, in assegni circolari o bancari, bonifici o contanti e ogni ulteriore rapporto bancario con il rispettivo ammontare presso tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, relativi alla predetta impresa individuale a lei intestata;
A.B.:
– partita iva ed iscrizioni presso i competenti enti dell’omonima impresa individuale con sede in Novi Ligure;
– totalità fondi giacenti sui conti correnti da lei accesi anche presso un ufficio postale di Aprigliano (CS);
– totalità fondi presenti su ogni altro rapporto con saldo attivo, nonché le disponibilità economiche e finanziarie, incluse cassette di sicurezza, versamenti in denaro, in assegni circolari o bancari, bonifici o contanti e ogni ulteriore rapporto bancario con il rispettivo ammontare presso tutti gli istituti di credito presenti sul territorio nazionale, relativi alla predetta impresa individuale a lei intestata.