14 Aprile 2021
11:46
Sabato il presidio sotto il Comune di Alessandria per la 194 e contro la circolare regionale
ALESSANDRIA – “Sui nostri corpi decidiamo noi”. Sabato pomeriggio Cgil, Uil, Tessere le Identità, me.Dea, Anpi, Conferenza delle Donne Democratiche, Consulta di Bioetica Onlus, Casa di Quartiere e Forum Donne Articolo Uno manifesteranno con un presidio statico sotto il Comune di Alessandria per dire no alla circolare della Regione Piemonte che impedisce la somministrazione della pillola abortiva RU486 all’interno dei consultori e che incentiva la presenza di associazioni pro-vita e antiabortiste all’interno delle strutture sanitarie pubbliche. La manifestazione inizierà alle 16.30, in piazza della Libertà, nel pieno rispetto delle misure anti covid: tutti i partecipanti indosseranno la mascherina e rispetteranno il distanziamento.
“La Regione Piemonte ha emanato una circolare che consentirà alle organizzazioni antiabortiste di proporre la loro propaganda ideologica all’interno di ospedali e consultori, luoghi che invece dovrebbero essere deputati alla promozione della libertà di scelta e di autodeterminazione, alla tutela della salute delle donne così come delle persone transessuali che necessitino di cure o assistenza. Aprire i consultori a queste organizzazioni integraliste significa mortificare, mettere in difficoltà, ostacolare una volta di più ogni donna che vuole interrompere la gravidanza. Diritto formalmente consentito dalla legge 194 ma, nei fatti, la procedura è ancora oggi una lotta contro il tempo, la burocrazia e la carenza di personale medico. E’ proprio su questo piano che tentano di insinuarsi i soggetti antiabortisti e di estrema destra” hanno sottolineato gli organizzatori.
“A livello internazionale possiamo vedere come in Polonia e in Ungheria questi movimenti stiano impedendo il diritto all’aborto anche in caso di gravi malformazioni del feto. In Italia i provvedimenti su base regionale che tentano di ostacolare ulteriormente il diritto di scelta sui nostri corpi si stanno moltiplicando. A partire da regioni come Piemonte, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo e Friuli, si sta tentando di realizzare un disegno politico repressivo più ampio: si rendono le procedure più complesse per il diritto all’aborto, si tenta di ampliare l’obiezione di coscienza, si introducono vincoli di ospedalizzazione per la somministrazione della RU486, si tenta – e in alcune regione si riesce – di divulgare attraverso gli stessi enti pubblici la propaganda antiabortista. I consultori, costantemente dimenticati dalle istituzioni e con sempre meno finanziamenti e meno personale, hanno un ruolo importantissimo sul territorio e devono essere rilanciati come luoghi accoglienti, aperti anche a nuovi bisogni, accessibili, garanti della libertà delle donne e delle persone Lgbt. Per questo vogliamo difendere e attuare la Legge 194. E’ da anni (da quando è stata promulgata) che scendiamo in piazza a difesa di questa legge per chiedere la sua piena attuazione e la tutela di nuovi diritti ancora troppo spesso ignorati: l’accesso gratuito alla contraccezione ed alle cure ginecologiche di ogni genere; l’accesso davvero sicuro, gratuito e garantito all’interruzione di gravidanza; un’educazione sessuale nelle scuole per una sessualità consapevole; consultori accessibili, accoglienti e finanziati; consultori per donne della terza età. Questo è ciò che serve, non la propaganda contro le donne! Invitiamo chiunque abbia a cuore l’autodeterminazione e il diritto all’aborto a partecipare al presidio”.