Autore Redazione
giovedì
27 Maggio 2021
05:04
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Cronaca - Novi Ligure

Il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone nella guida di Vanity Fair dei luoghi da visitare in Piemonte

Il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone nella guida di Vanity Fair dei luoghi da visitare in Piemonte

SAN SEBASTIANO CURONE – Quando nei giorni scorsi la redazione di Vanity Fair li ha contattati, i proprietari credevano fosse uno scherzo. “Ci hanno detto che saremmo finiti su una guida che raccoglie i luoghi imperdibili del Piemonte. Siamo caduti dalle nuvole, non capivamo se chi ci parlava ci stesse prendendo in giro oppure era serio“, ci raccontano dal Corona di San Sebastiano Curone. Un ristorante storico appartenente alla famiglia Fontana sin dal 1702. “Abbiamo una lunga storia famigliare alle spalle ma mai avremmo potuto pensare di potere essere inseriti nella top ten dei luoghi da visitare del Piemonte“, aggiungono.

Soprattutto perché la concorrenza era tanta e questo locale settecentesco è stato paragonato a veri e propri gioielli della nostra regione. Nella guida redatta da Vanity Fair troviamo chicche quali l’Isola di San Giulio del Lago d’Orta (primo posto), l’iper tecnologica e suggestiva Cantina Monsordo di Alba (secondo posto), il Museo Egizio di Torino (terzo posto), il Castello di Racconigi (quarto posto), il ristorante La Madernassa il cui chef ha omaggiato Kandinsky con un antipasto tanto colorato quanto sublime (quinto posto), il Castello di Rivoli e il suo museo d’arte contemporanea (sesto posto), la suggestiva Valle Maira (settimo posto), la Palazzina di Caccia di Stupinigi (nono posto) e l’ottocentesco Hotel Nordelaia di Cremolino. Il Ristorante Corona di San Sebastiano Curone si è posizionato così all’ottavo posto. “Un bel riconoscimento che sicuramente ci fa piacere. Soprattutto alla nostra cucina che è molto tradizionale e diverse ricette sono tramandate da generazioni“.

Tra le specialità della casa troviamo degli gnocchi “estremamente morbidi ma allo stesso tempo compatti, fatti con poca farina” e conditi con il Montebore, formaggio tipico di quelle zone. Ma anche gli antipasti di salumi e formaggi. “Siamo anche molto fieri del nostro orto dal quale provengono tutti gli ortaggi che compongono i nostri piatti“. Citazione finale anche per i gelati “i cui gusti sono davvero particolari come quello alla frutta secca, al maraschino e molti altri“. Si tratta comunque di una cucina tradizionale piemontese che strizza l’occhio alla vicina Liguria “ma anche con alcune influenze dalla Lombardia“. Menzione finale per i tartufi “tra i fiori all’occhiello del nostro territorio e, quando è stagione, anche protagonisti dei nostri piatti“.

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