Autore Redazione
lunedì
21 Giugno 2021
07:30
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Cronaca - Eventi - Piemonte

Dal 24 giugno ad Asti si recupera il teatro perduto

Inizia “Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!" con un cartellone condiviso che permetterà di godere di molti degli spettacoli rimandati nell’ultimo anno a causa della pandemia
Dal 24 giugno ad Asti si recupera il teatro perduto

ASTI – Continuano le prevendite per “Edizione Straordinaria: recuperiamo il teatro perduto!”, la rassegna astigiana che durerà dal 24 giugno al 1 luglio (con due appuntamenti “extra” il 12 e 20 luglio) che propone molti degli spettacoli che a causa della pandemia non sono andati in scena nell’ultimo anno.

“Edizione straordinaria!” è organizzata dal Comune di Asti in collaborazione con con Fondazione Piemonte dal Vivo, Associazione Craft, Teatro degli Acerbi, Parole d’Artista, Mon Circo e Concentrica, e con il sostegno di Fondazione CRT, Regione Piemonte e Fondazione CrAsti, con maggiore sostenitore la Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del Progetto PATRIC. Patric è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Ad aprire la rassegna giovedì 24 giugno, dalle 19 alle 22 allo Spazio Kor “Grand Mother”, una speciale performance che andrà goduta in piccoli gruppi (ogni mezz’ora) su prenotazione. Concept, ideazione e scultura Vincenzo Schino, cura drammaturgica e spaziale Marta Bichisao e Ivan Schiavone, sound design Federico Ortica, produzione Opera Bianco. Una spirale in acciaio lunga dodici metri sospesa nel vuoto. Attraverso eccitatori acustici l’acciaio risuona nello spazio. Gli spettatori possono entrare e percorrerne la forma, toccarla, ascoltare i suoni e sentire le vibrazioni, attaccare l’orecchio e comprendere le parole. “Grand Mother” è un’opera di arte sonora e plastica, un ambiente multipercettivo in cui il movimento circolare del pubblico ne completa l’intenzione coreografica. Il contenuto sonoro è una composizione elettronica di suoni e voci che nasce da una ricerca sul campo, incontrando e registrando a lungo persone anziane, alla ricerca di una speciale relazione, una memoria lontana, l’intimità e la profondità che si crea nella condivisione di una fiaba, tornando all’infanzia, alla lingua d’origine, alla memoria.

Alle 21,30 al Teatro Alfieri “Questo lavoro sull’arancia”, di Marco Chenevier, con Marco Chenevier e Alessia Pinto, produzione Aldes e Tida. Cosa accade se uno spettacolo di danza, anziché come oggetto di linguaggio, viene costruito quale esperienza? Quante volte nel vedere movimento, avremmo voglia di danzare, per “sentire” ciò che viene proposto? In questo spettacolo a poco a poco il pubblico viene condotto su un terreno di fiducia e di condivisione, di empatia, con interventi sempre più importanti ed invasivi. L’estetica strizza l’occhio al film cult “Arancia meccanica”: l’arancia, il latte, il bianco, il rapporto sadomasochistico dell’artista con il sistema spettacolare e con gli spettatori, fanno da sottofondo allo svolgersi degli esperimenti.

La rassegna proseguirà fino a giovedì 1 luglio (più due eventi speciali “extra” a luglio) con un programma che vedrà protagonisti Stefano Massini, Valeria Solarino, Marco Baliani, Extraliscio, Lodo Guenzi, Fiona May, Luisa Cattaneo, Marina Occhionero, the Black Blues Brothers, Paolo Nani, Federico Sirianni, gli artisti di Mon Circo e molti altri.

Programma completo su www.teatroalfieriasti.it

Per informazioni e prenotazioni: biglietteria del Teatro Alfieri (Tel. 0141/399057-399040), aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, e durante la rassegna anche nei giorni festivi a partire dalle 15. Sarà possibile acquistare i biglietti anche nei luoghi di spettacolo un’ora prima dell’inizio. Prenotazioni online su www.allive.it

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