Autore Redazione
mercoledì
21 Luglio 2021
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Cronaca - Alessandria

Il santo del giorno del 21 luglio è San Lorenzo da Brindisi

Il santo del giorno del 21 luglio è San Lorenzo da Brindisi

RADIOGOLD – Il 21 luglio la Chiesa celebra San Lorenzo da Brindisi. Figlio di Guglielmo Russo, o più probabilmente “de Rossi”, commerciante veneziano, ed Elisabetta Masella, ancora fanciullo diviene orfano di padre. Studia nelle scuole esterne dei Francescani Conventuali di San Paolo Eremita in Brindisi. Tra il 1565 e il 1567 prende l’abito dei conventuali, passando così alla scuola per oblati e candidati alla vita religiosa. L’usanza dei Conventuali di far predicare i fanciulli in alcune solennità fa iniziare la sua predicazione pubblica. La morte della madre, oltre che a lasciarlo solo, crea a Giulio notevoli difficoltà economiche, senza per questo ricevere l’aiuto dei parenti, neppure di quel Giorgio Mezosa che è suo insegnante presso i Conventuali. Il ragazzo quattordicenne si trasferisce allora a Venezia presso uno zio sacerdote, direttore di una scuola privata e curatore dei chierici di San Marco, potendo così proseguire gli studi e maturare la vocazione nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini.

Il 18 febbraio 1575 veste l’abito francescano e gli è imposto dal vicario provinciale, padre Lorenzo da Bergamo, il suo stesso nome: da quel momento sarà padre Lorenzo da Brindisi. A Padova segue gli studi di logica e filosofia e nuovamente a Venezia quelli di teologia. Il 18 dicembre 1582 è ordinato sacerdote. Nel 1589 diviene Vicario Generale dell’Ordine in Toscana, nel 1594 Provinciale di Venezia, nel 1596 secondo Definitore Generale, nel 1598 Vicario Provinciale in Svizzera, nel 1599 nuovamente Definitore Generale. Sempre nel 1599 è posto a guida dei missionari che i cappuccini, su invito del Pontefice, inviano in Germania. Nell’ottobre del 1601 il religioso chiede di essere uno dei quattro cappellani dediti all’assistenza spirituale delle truppe cattoliche nella guerra contro i turchi. È quindi destinato all’accampamento imperiale di Albareale in Ungheria, dove giunge il 9 ottobre e dove si distingue per l’aiuto e per la fermezza durante l’attacco turco. É presente un busto a lui dedicato nel castello di Csókako, a poca distanza da Albareale.

Nel 1602 torna in Italia per partecipare al capitolo dell’Ordine e viene incaricato dall’imperatore Rodolfo II di farsi ambasciatore presso il duca di Mantova Vincenzo Gonzaga, affinché restituisca il feudo di Castel Goffredo al marchese di Castiglione Francesco Gonzaga[1], al quale era stato tolto dopo una lunga disputa. La mediazione fallisce.

Il 24 maggio dello stesso anno padre Lorenzo viene eletto vicario generale dell’Ordine, con l’impegno di visitare tutte le province dell’Ordine. Nel triennio del suo generalato può tornare anche a Brindisi (1604), dove decide la costruzione di una chiesa con annesso monastero di clausura trovando i finanziatori nel duca di Baviera, nella principessa di Caserta ed in altre personalità conosciute durante i suoi viaggi in Europa, mentre il terreno è quello della sua casa natale.

Nel 1618 è a Napoli, dove viene convinto dai patrizi napoletani a recarsi in Spagna per esporre al re Filippo III le malversazioni del viceré don Pietro Giron, duca di Ossuna. Il 26 maggio 1619, evitato l’agguato di sicari ed ostacoli di varia natura, padre Lorenzo viene ricevuto alla corte di Filippo III. Al termine del colloquio col sovrano, per conferma alle sue parole, profetizza la propria morte imminente e che, se lo stesso sovrano non provvederà ai propri sudditi, morirà entro due anni.

Il 22 luglio del 1619, probabilmente avvelenato, il frate brindisino muore. Il 31 marzo 1621, come profetizzato, si spegne anche Filippo III, che aveva ignorato le richieste napoletane e aveva favorito il viceré don Pietro Giron. Subito dopo la morte le sue spoglie furono trasportate nel Monastero dell’Annunciazione a Villafranca del Bierzo, dove riposano tutt’ora[2].

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