18 Giugno 2015
16:14
Marengo guarda come si vince a Waterloo: per i 200 anni previsti 195mila turisti
ALESSANDRIA – È una delle battaglie più note in Europa, finita anche nei modi di dire italiani, ma sicuramente ora rappresenta un’importante occasione turistica sfruttata in maniera esemplare oggi dal Belgio. Nella rievocazione di questi giorni, la battaglia è del 18 giugno 1815, sono oltre 5 mila i ricostruttori storici, 100 i cannoni, 200 i cavalli e circa 195 mila i turisti attesi. Il tutto per una battaglia imponente consumata nell’allora Regno Unito dei Paesi Bassi e che poi relegò Napoleone Bonaparte in esilio sull’Isola di Sant’Elena. A duecento anni di distanza però non sono le munizioni a fioccare, ma i soldi. Un maxi evento con enormi palchi da 100 mila presenze, tutti a pagamento. Pensate che anche la visione in video-streaming si paga. Sette euro e 50 per assistere all’attacco francese questa sera, dalle 20 alle 22 con il commento di esperti (in francese e in inglese), mentre domani sarà possibile vedere la risposta degli Alleati. Ma ogni situazione è un’occasione per creare indotto e rendere produttivo il bicentenario, dal parcheggio a 6,75 euro, al posto a sedere più conveniente venduto a 58 euro, passando per gli alberghi pieni, le decine di gadget in vendita e ogni altra cosa vi venga in mente.
Insomma, per riprendere un noto fumetto francese non sono certo pazzi gli organizzatori dell’evento. Waterloo è la vittoria dell’imprenditorialità turistica che fa pensare per forza di cose a Marengo anche perché storicamente, sostiene Lorenzo Bernini della 59esima Demi Brigade fanteria di linea, dal 1993 protagonista delle rievocazioni a Marengo: “Waterloo e Marengo sono tutte e due battaglie importanti. La tappa alessandrina ha dato il ‘la’ a Napoleone e Waterloo è stata invece la fine. A Marengo la prima rievocazione fu nel 1992 fino ad arrivare al top del 2000 con il bicentenario con 2.500 ricostruttori storici. C’è sempre stata parecchia gente. A livello economico questo evento ha reso abbastanza ad Alessandria poi non si sa perché è morta lì. Se ci fosse la volontà da parte di qualcuno di riportarla in auge potrebbe tornare ad avere successo anche perché noi, con il nostro gruppo storico, giriamo tutta l’Europa. Siamo stati in Russia, Malta, Spagna, Francia, Germani, Belgio e tutti ci chiedono quando si farà di nuovo Marengo. Nell’ultimo evento, il 2010, eravamo 450 ed era comunque venuta una cosa bella.”
Guardando a Waterloo il rammarico è forte spiega ancora Bernini: “lì c’è un ritorno enorme, ci sono solo sulle tribune 100 mila posti e pagano dai 60 agli 85 euro a biglietto per una singola giornata. Sei euro solo per visitare i campi senza contare l’indotto con alberghi tutti esauriti. Per dare l’idea lì c’è qualche alessandrino che è ha trovato alloggio a Charleroi, cioè a 50-60 chilometri“.
Poi c’è un’altra considerazione che fa Bernini: “da noi Marengo è conosciuta molto poco. Anche ai tempi d’oro c’era sempre qualche commento di chi commentava sarcastico le sfilate. E poi a Spinetta c’è tanta gente che non è mai entrata nel parco di Marengo. Basterebbe creare un maggiore contatto con i cittadini per far ritornare interesse. D’altronde in Italia la prima cosa che si taglia quando c’è la crisi è la cultura. Ed è un peccato“.
Su questo argomento abbiamo anche interpellato il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, fondatore della Società Napoleonica che ha sottolineato come “quest’anno sia il bicentenario di Waterloo e anche noi, nel 2000, pur non avendo i reali ,ricevemmo la visita di tutti gli ambasciatori dei paesi coinvolti oltre a molti turisti. Potemmo contare, in quella occasione, su ben 2.500 rievocatori storici e credo che sia stata una cosa all’altezza dell’avvenimento e del bicentenario di Marengo. Sicuramente Waterloo ha sempre attirato centinaia di migliaia di turisti nella zona di battaglia e proprio per questo ci siamo sempre ispirati a loro. Noi abbiamo sempre cercato di fare il nostro meglio ma sapete quali sono le difficoltà per tenere aperto anche solo il museo di Marengo. Waterloo vive sul ricordo della battaglia del 18 giugno 1815, e vive giornalmente sul fronte turistico e ha un altro appeal rispetto alla popolazione europea“.
Secondo Taverna a Marengo però non manca nulla rispetto a Waterloo: “qui le strutture ci sono, adesso c’è anche il museo, forse Marengo sconta una carenza di comunicazione e come in tutte le cose occorrerebbe crederci un po’ di più, partendo dal coinvolgimento delle scuole. Bisogna investire nella promozione perché il museo è una struttura dignitosa alla quale, come Fondazione, abbiamo dato il nostro contributo. Il parco è molto bello e forse andrebbe goduto un po’ di più, ci sono diverse manifestazioni che si susseguono e quindi l’unica carenza è di fare una comunicazione in grande stile. Verificheremo insieme quali strade percorrere rispetto a questa realtà. Waterloo non ha mai abbassato la guardia ed è la regina di tutte le rievocazioni. Da noi per far venire rievocatori bisogna rimborsare il viaggio a Waterloo invece, proprio per la tradizione di quell’evento, c’è la coda per andare gratuitamente. Noi, per conto nostro, abbiamo accordi con Rai e Mediaset e inseriremo anche questo appuntamento nell’opera di promozione che stiamo continuando a fare da diverso tempo a vantaggio del territorio.”
Di seguito le foto di Hévecour, House, Orling, Cheval, Thomason Debruyne: