13 Novembre 2021
05:00
Gli ecclesiastici alessandrini che raccontano oltre quattro secoli di storia di Alessandria
ALESSANDRIA – Verrà presentato il 14 gennaio a Palatium Vetus il complesso lavoro che ha permesso di ricostruire oltre quattro secoli di studi e ricerche di quindici storici ecclesiastici alessandrini.
La Diocesi è “custode di un patrimonio storico secolare”, ha sottolineato don Stefano Tessaglia, responsabile dell’Archivio storico diocesano e della Biblioteca storica del Seminario, e negli ultimi anni, tramite la cooperativa Arca presieduta da Alessandra Rivera, ha avviato una importante opera di catalogazione di tutti i volumi.
Grazie al minuzioso lavoro dell’archivista Alessandra Mazza e delle due bibliotecarie Maria Paola Mirone e Giulia Vay sono stati riordinati tutti i documenti custoditi nell’Archivio storico diocesano, nella biblioteca del seminario e nei diversi archivi delle 75 parrocchie dell’Alessandrino.
Sono stati catalogati e valorizzati anche il patrimonio bibliografico del Capitolo della Cattedrale “forse il più prezioso che la comunità locale possegga, perché parte dalla fondazione della città di Alessandria” e anche i circa 14 mila volumi antichi della biblioteca del seminario vescovile, la prima biblioteca della città. Fu il vescovo Giuseppe Tommaso De Rossi, nel 1774, ad aprire il primo spazio di studio pubblico che, nel tempo, si è arricchito dei preziosi volumi arrivati fino ai giorni nostri grazie all’importante opera di recupero e restauro avviata dopo l’alluvione del 1994 dal vescovo Fernando Charrier, ha ricordato ancora don Stefano Tessaglia.
Proprio partendo dall’importante opera di valorizzazione di tutti i volumi e i documenti custodi dalla Diocesi, nell’ultimo anno è stato poi concluso il progetto “Storici ecclesiastici
alessandrini” curato da Roberto Livraghi, che ha messo a fuoco la figura degli ecclesiastici che attraverso il loro lavoro di ricerca hanno impresso su carta non solo la storia della chiesa ma anche “la memoria” della vita delle comunità cittadine in cui hanno vissuto.
Il complesso lavoro, reso possibile grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha ricostruito la produzione storica e scientifica anche attraverso le fonti primarie, quindi i libri e i testi che hanno letto, su cui sono formati e su cui hanno impresso le loro note. “Un lavoro che non era mai stato fatto prima in maniera così completa da nessuna altra Diocesi” ha evidenziato Luciano Orsini, referente per i Beni culturali della Diocesi di Alessandria.
Guglielmo Schiavina, “il primo canonico che scrisse di storia“, Gerolamo Ghilini, Giuseppe Antonio Chenna, Francesco Gasparolo sono certamente “gli storici più noti tra quelli raccontati”, ma il progetto, ha anticipato Roberto Livraghi, ricostruisce tutte le opere, alcune note altre rimaste allo stato di manoscritto, anche del canonico Lorenzo Burgonzio, del frate Giuliano Porta e dell’inquisitore domenicano Domenico Francesco Muzio, fonte preziosissima per ricostruire le biografie dei giudici impiegati dall’Inquisizione romana.
Occasione per conoscere la storia dei quindici storici ecclesiastici alessandrini sarà il seminario in programma a gennaio, “premessa” di un lavoro che i curatori e i promotori del progetto sperano possa completarsi con la ricerca della produzione andata persa di altri ecclesiastici alessandrini che “hanno lavorato consapevoli di lasciare in eredità un patrimonio che oggi è la base per rileggere la storia della nostro territorio”.