Autore Redazione
venerdì
4 Febbraio 2022
05:24
Condividi
Cronaca - Piemonte

Giornata contro il cancro: “Il Covid ha rallentato cure e screening. In futuro rischio impennata di malati”

Giornata contro il cancro: “Il Covid ha rallentato cure e screening. In futuro rischio impennata di malati”

PIEMONTE – Il 4 febbraio non è una data come tante altre. In questo giorno si celebra infatti la lotta della scienza contro il cancro. Prima dell’avvento del Covid-19, era infatti questa patologia la più attenzionata dalla ricerca i cui sforzi per trovare cure sempre più efficaci stavano e stanno dando importanti risultati. Promossa dalla Uicc (Union for International Cancer Control) e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), il World Cancer Day quest’anno si concentrerà sul cancellare il divario assistenziale.

In Piemonte, dati aggiornati alla fine del 2018, l’impatto del cancro sulla popolazione è piuttosto significativo. “Si parla di 31 mila nuovi casi all’anno, ripartito così: poco più di 16 mila casi negli uomini e poco più di 14 mila casi nelle donne“, spiega Francesco Novelli, professore del Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino e ricercatore Airc. I tumori più diffusi tra i piemontesi sono quelli legati alla prostata per la popolazione maschile e alla mammella per la popolazione femminile. Ed è proprio al docente universitario che abbiamo posto alcune domande in questa giornata

DOMANDA: Come si è evoluta la ricerca da parte di Airc in questi ultimi anni?
RISPOSTA: Sono stati anni di intensi risultati molto interessanti per la ricerca sul cancro. Sono stati migliorati gli studi sulle alterazioni genetiche, soprattutto utilizzando nuove metodiche legate all’intelligenza artificiale, sino all’attuazione di vaccini personalizzati, basati sulle informazioni del patrimonio genetico dei singoli pazienti. Si sono fatti molti passi avanti importanti anche sulle terapie combinate sino allo sviluppo di terapie cellulari, in parte personalizzate, di linfociti killer ingegnerizzati per uccidere il tumore.

D: Qual è la novità più importante portata avanti dalla ricerca?
R:
Quella delle terapie che attivano il sistema immunitario contro il tumore. I ricercatori hanno capito come scatenare, bersagliando alcune molecole del nostro organismo che tengono a freno il sistema immunitario nei pazienti che hanno una patologia tumorale, una risposta dell’organismo contro il cancro attraverso dei farmaci studiati per sbloccare proprio questi freni.

D: Quanto ha inciso il Covid nell’avanzamento della ricerca?
R: Non c’è dubbio che la pandemia abbia interferito con tutte queste attività. Molti laboratori sono stati frenati dalle varie chiusure. C’è stato insomma un forte rallentamento, del resto tutta la ricerca scientifica è rimasta molto focalizzata sui temi del Covid-19 per trovare una cura e un vaccino il prima possibile uscendo così dall’emergenza sanitaria. Sul piano della ricerca, però, va detto che lentamente ci stiamo riprendendo. 

D: Qual è stato invece l’impatto della pandemia sull’accesso alle cure?
R: La pandemia ha impattato fortemente sulla salute della popolazione: sia per la diagnosi di molti tumori, sia per l’ottimo lavoro di screening che il Sistema Sanitario Nazionale aveva impostato. La minore incidenza di casi di tumore registrata in passato si deve proprio a questo. 

D: A lungo termine questo cosa vuol dire?
R: Che nei prossimi anni la tendenza legata alla diminuzione dei tumori osservata in passato possa cambiare e che si abbia un’importante accelerata di casi in futuro. Questo ci porta a prevedere nei prossimi anni un numero crescente di tumori per mancato screening preventivo. Allo stesso tempo anche la mortalità è destinata a crescere perché l’emergenza sanitaria ha impattato in modo pesante sugli ospedali rendendo difficili le cure e il follow up.

D: Come si colloca il Piemonte in questo scenario?
R: I tumori più frequenti, e questo pone il Piemonte, salvo alcuni casi, nel trend nazionale, sono quelli della mammella, della prostata, il colon-retto, il polmone e la vescica. A questi si aggiungono alcuni tumori in crescita piuttosto aggressivi e letali.

D: Tipo quali?
R: Su tutti quello del pancreas che desta preoccupazione. Si tratta di una patologia difficile da trattare e si è osservato in questi ultimi anni un aumento della casistica. Non sappiamo ancora del tutto le ragioni. Ci sono degli elementi che fanno pensare alla sua insorgenza in soggetti che hanno uno stile di vita poco salutare ma anche chi utilizzava determinati pesticidi negli Anni 60. Ma elementi univoci attualmente non ce ne sono.

D: Invece in provincia di Alessandria ci sono due poli attenzionati dall’Asl: si tratta del polo chimico di Spinetta Marengo e l’ex polo eternit di Casale Monferrato.
R:
In queste aree è nota la maggiore incidenza di fenomeni tumorali. Ad esempio a Casale Monferrato i casi di mesotelioma sono i più alti di tutta la regione. Questo perché la popolazione è stata a lungo esposta all’amianto sia per motivi professionali che ambientali. Questo ha creato un’altra emergenza che ha portato questo nuovo tipo di neoplasia a essere studiata in maniera importante in tutto il Piemonte.

D: Come si può ridurre il rischio di contrarre un tumore?
R: 
La regola cardine è quella di una vita sana affiancata a un’alimentazione corretta. Quindi molta frutta e verdura per il giusto apporto di fibre e limitare le carni rosse. Anche l’alcol deve essere moderato mentre il fumo abolito. Poi il movimento è importante. Fare lunghe camminate o comunque attività sportiva può aiutare a combattere l’obesità causata dalla sedentarietà che il mondo moderno ci ha imposto.

D: Vita sana sì, però è notizia di oggi che Alessandria è la più inquinata d’Italia per Pm10…
R: In questo caso il discorso si amplia perché non è più il comportamento della singola persona a dover migliorare ma le abitudini di un’intera nazione. Si parla spesso di transizione ecologica, ma non stiamo ancora vedendo i suoi frutti. Si tratta di un discorso ampio che spetta ai Governi e alle amministrazioni. Certo quello del Pm10 che acuisce il problema dell’insorgenza di patologie tumorali, è un discorso che colpisce buona parte della pianura padana.

Condividi