15 Marzo 2022
18:50
Peste Suina: in Piemonte via al piano di abbattimento dei cinghiali
ALESSANDRIA – Il Piemonte ha preso nuove, urgenti e mirate misure di depopolamento dei cinghiale a causa dei focolai di Peste Suina Africana che si sono verificati ai confini con la Liguria. Nell’ordinanza firmata questa sera dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, si amplia la platea dei soggetti che possono partecipare alle azioni di abbattimento dei cinghiali sul territorio piemontese.
In particolare è previsto che il contenimento della specie possa essere effettuato, oltre che dagli agenti delle Province e della Città metropolitana di Torino, dagli agenti di vigilanza delle aree protette, dai proprietari o conduttori dei fondi interessati muniti di licenza di porto d’armi, o appositamente incaricati all’abbattimento (tutor), dalle guardie venatorie volontarie e dai cacciatori nominativamente individuati in possesso di specifica formazione, operanti sotto il coordinamento delle medesime amministrazioni. In deroga alla normativa, la caccia di selezione al cinghiale può essere effettuata anche nelle ore notturne, previo utilizzo di mezzi per la visione notturna che facilitano la selezione dei capi individuati. Il provvedimento ha validità su tutto il territorio regionale, con scadenza il 30 giugno.
“Con il via al piano di abbattimento dei cinghiali, si interviene per riportare il numero dei selvatici entro i limiti di sostenibilità indicati dalle autorità competenti, agendo direttamente sulle cause della veicolazione del contagio. La continua e capillare attività di monitoraggio delle carcasse dei cinghiali in Piemonte non ha al momento rilevato casi di positività alla Peste suina al di fuori della zona infetta. Ad oggi, sono 38 su 293 campionati i cinghiali risultati positivi sul nostro territorio. Tra Piemonte e Liguria, i campionamenti sono stati 420, con 66 casi di positività, sempre tutti nella medesima zona infetta, dove peraltro sta procedendo, in parallelo, il piano di depopolamento dei suini domestici a rischio contagio, in accordo con i titolari degli allevamenti, che in Piemonte vengono rimborsati con fondi appositamente stanziati dalla Regione“, ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.
L’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca della Regione Piemonte, Marco Protopapa ha sottolineato come “l’ordinanza definisce tutte le attività di abbattimento dei cinghiali nella zona rossa, zone buffer e in zona bianca libera da vincoli, con metodi di contenimento, controllo e selezione a secondo delle fasce. Si è scelto di attivare misure straordinarie per intervenire in modo incisivo ed emergenziale, ampliando la platea dei soggetti che possono partecipare alle attività di contenimento dei cinghiali su tutto il territorio piemontese. Infatti, oltre ai soggetti preposti l’ordinanza prevede che i proprietari o conduttori dei fondi interessati, e i soggetti appositamente incaricati all’abbattimento, conduttori e tutor possano svolgere direttamente le operazioni di contenimento. Le misure di depopolamento, che avvengono tramite le variazioni di controllo, verranno coordinate dalle amministrazioni provinciali e dagli Enti Parco, ciascuno per la propria competenza, questo per assicurare che tali azioni avvengano in sicurezza“.
Parole a cui fanno eco quelle del vicepresidente e assessore ai Parchi della Regione Piemonte, Fabio Carosso: “L’azione di depopolamento coinvolgerà anche il territorio sotto la tutela degli Enti parco, stiamo mettendo in campo tutte le forze a disposizione delle Province e della Regione per contenere il contagio“.