Autore Redazione
venerdì
22 Aprile 2022
13:57
Condividi
Cronaca - Novi Ligure

Il Cammino dei ribelli cambia per continuare a vivere e resistere alla peste suina. Il grazie di Mattia e Giulia

Il Cammino dei ribelli cambia per continuare a vivere e resistere alla peste suina. Il grazie di Mattia e Giulia

BORGHETTO BORBERA – C’è un territorio che sta combattendo in tutti i modi l’emarginazione forzata causata dalla peste suina. Si tratta della Val Borbera, un polmone verde della provincia di Alessandria, costellata di storie e piccoli imprenditori capaci di mantenere viva una zona ricca di cultura e natura. I recenti provvedimenti per arginare la diffusione della malattia che ha colpito i cinghiali selvatici ha reso silenziosi i tanti sentieri di questo territorio, causando un imponente danno economico, nonostante i tentativi di chiedere provvedimenti meno restrittivi e più ragionevoli. La Liguria peraltro ha recentemente riaperto i sentieri rendendo ancora più incomprensibile e dolorosa la scelta di mantenere chiusi quelli piemontesi. Così, davanti a tutto questo, emerge il carattere e la forza di una popolazione che, ostinatamente, cerca e trova soluzioni. È il caso di quanti mantengono vivo il “Cammino dei ribelli“, un percorso che proprio in primavera è solito tornare a incontrare scarponi e zaini di tanti pellegrini ed escursionisti e adesso deve fare i conti con un futuro reso complicato. Per non perdere questo patrimonio il cammino è stato modificatosu vie comunali e strade bianche, che la normativa consente di percorrere” ed è proprio grazie a queste soluzioni che alcuni giorni fa è stato possibile accogliere due giovani, Mattia e Giulia, capaci, con la loro sola presenza, di restituire fiducia e speranza a un territorio che ha sempre resistito e continua a farlo.

Sulla pagina Facebook del Cammino dei Ribelli quindi è arrivato il sentito e commosso ringraziamento di due escursionisti che hanno comunque trovato la strada per vivere la natura di questa parte dell’Alessandrino: “Poche altre parole riuscirebbero a racchiudere la gratitudine e la gioia che abbiamo provato in questi giorni di cammino nell’Alta Val Borbera io, Mattia e Olen.
Ho molte parole in mente, frutto dei passi silenti che hanno accompagnato i tanti chilometri percorsi, verso la scoperta di incredibili uomini e donne, passati e presenti, oggi ancora resistenti. Storie che si sono intrecciate alla nostra, ora, e che difficilmente non vorremo continuare a tessere insieme. Un cammino unico, forte, bello. Solo l’inizio. Torneremo! Grazie!” Queste parole hanno toccato il cuore di chi lotta per mantenere vive e belle le meraviglie della provincia. “Ci sono camminatrici e camminatori che, consci della delicata situazione in cui versano le nostre valli, hanno scelto di esserci – scrivono i responsabili del Cammino dei Ribelli. Di aiutarci a far sopravvivere questa esperienza. Di sostenerci nel desiderio di rilanciare questo territorio, ancora bloccato e penalizzato da imbarazzanti questioni politiche. E allora, per noi e per loro, abbiamo riadattato parte del cammino su vie comunali e strade bianche, che la normativa consente di percorrere. Chi ci chiederà informazioni a riguardo riceverà tutte le indicazioni per partire in sicurezza. Noi continueremo ad accogliere. A dare indicazioni opportune. A camminare affianco. Ormai siamo una valle in cammino“. Da settimane infatti tante persone hanno scelto di sostenere un territorio nonostante le limitazioni, ottenendo in cambio supporto e legami che confermano il valore e il potenziale di queste zone e la forza delle persone che le abitano. Sono loro i portatori orgogliosi di una genuina passione per la natura, talmente cristallina da meritare il rispetto di chi entra in contatto con loro anche solo per poche ore. Chi tornerà lo farà soprattutto per loro e per queste terre che hanno ancora tanto da dare.
Condividi