10 Maggio 2022
17:15
La Witor’s fa un’offerta per acquistare marchio e stabilimento della Pernigotti
NOVI LIGURE – Si è svolto nella giornata di oggi, martedì 10 maggio, al ministero dello Sviluppo Economico l’incontro legato alla vertenza Pernigotti. Presenti all’incontro le parti sociali rappresentate da Flai, Fai e Uila, i rappresentanti legali di Witor’s, i legali di Pernigotti, quelli del Coordinatore della struttura crisi di impresa del Mise, dei rappresentanti della Regione Piemonte e Lombardia e, in video collegamento, il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella.
Durante il confronto, Witor’s, azienda dolciaria cremonese, ha presentato un’offerta per acquisire il marchio e ripristinare lo stabilimento di Novi Ligure, a parziale ripresa delle produzioni. L’ operazione comporterebbe l’assunzione, in due diverse fasi, di circa 25 tra i lavoratori attualmente in forze alla Pernigotti. Fai, Flai e Uila, riservandosi un giudizio nel merito dell’offerta presentata, hanno chiesto alla Witor’s di farsi carico di tutti e 57 i lavoratori dipendenti del Gruppo Pernigotti, proposta al momento rifiutata. La vertenza rimane quindi aperta, in attesa di ulteriori verifiche sia da parte di Pernigotti che di Witor’s, che devono necessariamente essere svolte prima della scadenza della cassa integrazione, prevista per il prossimo 30 giugno.
Nel suo intervento, l’assessore piemontese al Lavoro Elena Chiorino ha rilanciato la proposta di valutare “un piano industriale “allargato” per rafforzare il distretto dolciario del novese che includa, appunto, le produzioni che il potenziale acquirente Witor’s potrà organizzare tra le sedi di Novi Ligure e Cremona finalizzato al reinserimento di tutti i lavoratori”. Tutti i presenti, dalla Pernigotti alla Witor’s ai sindacati hanno accolto la proposta dell’assessore con la fondata speranza di un buon esito. Secondo l’assessore “il compito della politica è quello di garantire una visione strategica di rilancio industriale e di valorizzazione dei distretti per lo sviluppo economico ed occupazionale dei territori. In quest’ottica lo Stato deve fare la sua parte attraverso il suo Ministero dello Sviluppo Economico, che non si chiama così per caso, mentre la Regione è pronta a fare la sua parte, convintamente e in modo pragmatico, lavorando in un’ottica di valorizzazione dei distretti. L’obiettivo dell’assessore di riaprire il tavolo è per valutare un piano industriale integrato e definire tutti gli strumenti possibili, anche utilizzando il fondo di salvaguardia del Mise, da mettere in campo sia per i lavoratori sia per garantire la continuità di un’eccellenza piemontese”.