Autore Redazione
venerdì
20 Maggio 2022
05:00
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Cronaca - Alessandria

Ferrovie sospese: in Piemonte il maggior numero di linee “dimenticate” e da riaprire

Ferrovie sospese: in Piemonte il maggior numero di linee “dimenticate” e da riaprire

PIEMONTE – È ancora il Piemonte la regione che sconta il maggior numero di linee ferroviarie soppresse. La seconda edizione del dossier “Futuro Sospeso” realizzato dall’Allenza della Mobilità Dolce (AMODO) ha analizzato la situazione di 1200 km di linee ferroviarie chiuse, o meglio “sospese dall’esercizio”, lungo tutto lo Stivale. Regione per regione il dossier analizza lo stato di 38 linee che potrebbero essere riaperte, nella maggior parte dei casi “senza spese eccessive”, per garantire così un efficace trasporto locale ai territori e adeguati servizi turistici in località, in molti casi, “di straordinaria bellezza” ma impossibili da raggiungere in treno.

Nella nuova edizione del dossier, realizzato grazie alla collaborazione di Legambiente, UTP AssoUtenti, Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali FIFTM, Kyoto Club e Fondazione Cesare Pozzo, la Regione Piemonte, con 13 linee ferroviarie sospese, rimane sempre, tristemente, in testa.

Rispetto allo scorso anno, però, il dossier legge positivamente, come “un primo segnale di inversione di tendenza”, la verifica avviata dal Consiglio Regionale su costi e benefici della riapertura delle linee ferrovie sospese: “Ovviamente AMODO si aspetta che la valutazione non sia puramente “economicistica” ma prenda in considerazione il valore che il servizio su ferro ha per i territori e per i residenti, il valore ambientale contro le emissioni di gas serra e per la qualità dell’aria, il valore turistico di borghi e paesaggi straordinari serviti dal treno”.

Nell’elenco delle linee sospese che saranno valutate dalla Commissione Trasporti della Regione Piemonte, il dossier ricorda la Alessandria-Castagnole-(Alba); Alessandria-Ovada; Asti-Casale-Mortara; Asti-Castagnole-Alba; Asti-Chivasso; Bardonecchia-Modane; Casale-Vercelli; Ceva-Ormea; Cuneo-Mondovì; Cuneo-Saluzzo-Savigliano; Novara-Varallo; Pinerolo-Torre Pellice; Santhià-Arona.

Per quanto riguarda la “Alessandria-Castagnole-(Alba)” lo studio sottolinea la riapertura, a fine novembre 2021, della linea tra Alba e Neive e ricorda l’annuncio del Direttore di Fondazione Fs, Cantamessa, di una “prossima riapertura fino ad Alessandria”.

È tra le linee “dimenticate” del Piemonte anche la tratta Alessandria-Ovada: “Sospesa nel 2012 nell’ambito della rimodulazione dell’offerta ferroviaria redatta dall’allora giunta Cota”.  Da allora, ricorda il dossier, il collegamento tra Ovada e il capoluogo di provincia “che è sede anche dell’Università”, è gestito su gomma con autobus dal lunedì al sabato: “La domenica e i festivi non c’è collegamento e al sabato il servizio termina alle 15.30, lasciando Ovada e tutto l’ovadese isolati dal resto della Regione sino al lunedì mattina. Prima della sospensione chi viaggiava in treno impiegava 39 minuti per muoversi tra Alessandria e Ovada. Oggi, con i bus, il tempo si è allungato a 50 minuti: “La riattivazione sarebbe interessante anche in un contesto di rete regionale in alternativa al trasporto privato su gomma e, pensando anche alla tratta Vercelli – Casale – Alessandria, si potrebbe ipotizzare un servizio per la Riviera ligure di Ponente”.

Per la tratta Asti‐Casale, chiusa nel 2010 a causa dei cedimenti infrastrutturali registrati nella galleria di Ozzano, le “speranze di riattivazione”, secondo il dossier, dipendono oggi dalla “possibilità di accedere ai fondi del PNRR” ma sarebbe importante ripristinare il servizio verso Casale “che permetteva di collegare Asti e il Monferrato con i territori UNESCO e con gli aeroporti internazionali di Milano, senza uso di mezzi privati, come chiedono molti turisti”.

Sono sospese dal 2012 anche le linee ferroviarie Vercelli-Casale Monferrato e Casale Monferrato-Mortara (km 19 + km 29).  Nel rapporto di AMODO si ricorda la promessa fatta dalla giunta Chiamparino, di concerto con la Regione Lombardia, rispetto alla riattivazione della tratta che avrebbe dovuto realizzarsi “a breve, visto che RFI aveva già effettuato lavori di ripristino del binario”: “Ad oggi, però, la linea Casale Monferrato-Mortara risulta ancora parzialmente danneggiata da un’alluvione recente nella zona a cavallo del ponte sul fiume Sesia, tra Candia e Terranova. Rete Ferroviaria Italiana ha confermato il finanziamento dei lavori il cui termine era previsto entro la fine di settembre 2021. Nell’acquisto di oltre 30 convogli termici da parte di Regione Lombardia (a fronte di una quindicina di AL668), si può sperare che non si tratti solo di una questione di “scorte” per la Lombardia, ma che i servizi sulle secondarie – tra cui queste – possano essere oggetto di interesse”. Le sue linee, come si ricorda nel dossier, se riaperte, potrebbero infatti contribuire a ridurre “l’isolamento” di Casale Monferrato, attualmente collegata via treno solo verso Torino ed Alessandria, ma non verso Milano “su cui gravitano molti pendolari e studenti universitari”.

È possibile scaricare il dossier completo a questo link https://www.mobilitadolce.net/futuro-sospeso-2022-dossier-sulle-38-ferrovie-sospese-in-italia/

 

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