8 Giugno 2022
16:54
Brutale aggressione al Costa Poco in via Guasco. Il titolare “Ora chiudo, impossibile andare avanti così”
AGGIORNAMENTO ORE 21.10: i Carabinieri di Alessandria hanno denunciato per lesioni aggravate un 44enne italiano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile dell’aggressione di questo pomeriggio.
ALESSANDRIA – Poteva finire molto peggio rispetto a come si è conclusa l‘aggressione subita da due dipendenti del supermercato Costa Poco in via dei Guasco ad Alessandria. La rabbia di Piero Catale è enorme, spiega, “per una situazione che si trascina da tempo e che questa volta è terminata con un dipendente al pronto soccorso ferito dopo una colluttazione con una persona che pretendeva la birra senza pagare“. L’impiegato si sarebbe opposto a quella richiesta suscitando le ire dell’uomo che ha quindi minacciato ripetutamente la vittima.
All’ora di chiusura di questo mercoledì 8 giugno 2022 lui e il figlio, entrambi dipendenti, si sono trovati davanti l’aggressore che ha lanciato una bottiglia contro i lavoratori. Il bilancio finale è stato il ferimento di entrambi ma soprattutto una “ennesima situazione di pericolo e paura” che sta portando Catale a decidere di “chiudere il suo esercizio in via Guasco. Da tempo quella zona è un problema e nonostante il tema sia stato affrontato ed esposto all’amministrazione oggi raccontiamo una nuova vicenda deprecabile. Un mese fa – continua Catale – avevo ricevuto dai miei dipendenti di quel Costa Poco una lettera in cui annunciavano le dimissioni se le cose non fossero cambiate e ora mi sembra assurdo che la situazione non sia migliorata“. D’altronde, prosegue il titolare della catena di supermercati, “gli stessi residenti da tempo descrivono una situazione ingestibile tra schiamazzi, gente che bivacca oltre alle ripetute incursioni minacciose di queste persone nel negozio e ora la situazione non è più gestibile“.
È ora terrorizzato il direttore del Costa Poco in via Guasco ad Alessandria, vittima della brutale aggressione. Ferito alle braccia e alla testa, se l’è cavata in qualche modo ma ora ha paura e ha deciso di “cambiare città perché qui non si può più vivere, mi ha urlato che mi avrebbe ammazzato e ho una famiglia perciò non è possibile vivere con questa paura – ha spiegato ancora scosso”.