Autore Redazione
giovedì
16 Giugno 2022
05:52
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Cronaca - Alessandria

Confartigianato su imprese: nei primi tre mesi più chiusure in provincia di Alessandria

Confartigianato su imprese: nei primi tre mesi più chiusure in provincia di Alessandria

PIEMONTE – Più aziende artigiane piemontesi chiuse che aperte nel primo trimestre 2022. È quanto emerge dall’analisi sul tasso di crescita, realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese secondo cui in Piemonte a fine marzo scorso si contano 115.296 micro e piccole imprese artigiane registrate, frutto di 2.697 nuove iscrizioni nel primo trimestre e di 2.887 cessazioni con un saldo di negativo di 190 unità pari a – 0,17% un dato, comunque, leggermente in crescita se confrontato con quello del  primo trimestre di un anno fa quando la flessione era stata del -0,20%.

A livello provinciale, si registra un calo nel tasso di nati-mortalità delle imprese artigiane nelle province di Alessandria (– 0,74% nel primo trimestre 2022 a fronte del – 0,46% nel primo trimestre nel 2021), Biella (- 0,74% a fronte del – 0,55% nel 2021) e Vco (– 0,68% a fronte del – 0,10% nel 2021). Un miglioramento, nonostante il valore rimanga comunque negativo, è stato registrato nella provincia di Cuneo (- 0,18%, a fronte del -0,33% del 2021), in quella di Torino (- 0,01% nel 2022 a fronte del – 0,11% del 2021) ed in quella di Novara (– 0,25% a fronte del – 0,26% nel 2021), mentre il saldo rilevato è positivo nelle province di Asti (+ 0,02% a fronte di – 0,21% nel 2021) e Vercelli (+ 0,20% a fronte del + 0,02% del 2021).

È evidente che la mancanza di una coerente politica industriale e legata alle peculiarità del mercato italiano – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte – non aiuta a creare un terreno già reso arido dalla burocrazia estenuante e dalla fiscalità eccessiva, ragione per cui è del tutto teorico parlare anche di orientamento e formazione. Resta inoltre alta l’attenzione sulle ripercussioni della situazione geopolitica attuale, in particolare sulle difficoltà legate ad approvvigionamenti e rincari di materie prime ed energia, che hanno iniziato a gravare sulle attività produttive già nell’ultima parte dello scorso anno“, conclude.

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