Autore Redazione
martedì
12 Luglio 2022
07:00
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Cronaca - Novi Ligure

Rimandata l’ottava edizione di Hortus Conclusus a Novi

Andrea Lanza, ideatore e direttore del Festival novese, ha annunciato in conferenza stampa l’impossibilità per motivi di salute di avviare la kermesse nei tempi preannunciati. Hortus ritornerà con lo stesso palinsesto, forse in forma di “Giardino d’inverno”
Rimandata l’ottava edizione di Hortus Conclusus a Novi

NOVI LIGURE – E’ rimandata l’ottava edizione di Hortus Conclusus, il festival novese ideato e diretto da Andrea Lanza, nato nel 2015 e da allora cresciuto e uscito dai suoi confini. Negli anni Hortus ha richiamato l’interesse del  laboratorio permanente di critica teatrale L’Oca, ha arricchito sempre più il suo palinsesto con nomi della cultura, della scienza e del teatro e la sua idea è stata mutuata anche a Cagliari, dove il format ha preso il nome di Palchi d’erba. In questa estate del 2022 Hortus, la cui anteprima era prevista il 14 luglio e il cui programma era già preparato, non si terrà, principalmente per un impedimento di salute di Lanza, risolvibile in breve tempo, ma al momento tale da rendere impraticabili le attività del Festival.  “Sono saltate, a causa di ciò, le tre settimane antecedenti l’anteprima, fondamentali per la comunicazione con il pubblico”, ha dichiarato lui stesso nella conferenza stampa di lunedì 11 luglio,”Hortus ricomincerà appena starò di nuovo bene”. E’ solo uno spostamento, perché l’intento è riprendere il palinsesto e proporlo non appena possibile, nei giardini all’aperto, stagione permettendo, oppure nel “Giardino d’inverno”, ovvero spazi cittadini non convenzionali al chiuso. In questo caso, non sarebbe esclusa una tappa alla Domus di Hortus, in Vicolo Bianchi, in fase di ristrutturazione grazie al prezioso finanziamento della Fondazione San Paolo, aggiudicato tramite bando triennale.  Il comune di Novi sta in questo momento vivendo un periodo di commissariamento che, ci tiene a precisare Lanza, non ha di per sé pregiudicato lo svolgimento di Hortus, ma certamente non lo ha facilitato. “Il festival ha avuto un’accelerazione in questi anni, avere 10.000 persone che che in agosto vengono a Novi è un qualcosa che si può fare solo in modo professionale e collaborando con le istituzioni”, spiega l’ideatore di Hortus, “Il nuovo progetto, del quale avevo parlato con il comune (l’amministrazione in carica sino a pochi giorni fa con l’assessore alla cultura Andrea Sisti), parte dallo slogan “La città dalle 100 corti”. Erano previsti un ampliamento del contributo per alcuni settori come il progetto ragazzi e una comunicazione più ampia. Spero che si riprenderà il filo del discorso, dovrebbe cambiare l’ottica e Hortus dovrebbe cambiare forma. Per non perdere il lavoro fatto in questi mesi serve sapere se il commissario approverà questo contributo”.

Molto si è parlato in conferenza della Domus di Hortus, potenziale futuro terzo polo teatrale della città, con il Teatro Marenco e il Giacometti. “Rispetto al 2015, anno in cui abbiamo iniziato, la situazione è cambiata, ci sono molti più eventi ed ha aperto il Teatro Marenco”, spiega Lanza, “La Domus sarà un’altra derivazione sul concetto del teatro, non sarà uno spazio concorrenziale, perché proviene da un Festival che ha come scopo fare comunità e rigenerazione urbana attraverso l’arte. Sarà perciò concentrato su questi aspetti e, poiché sono un regista, sarà un atelier e una casa d’arte”. Su una cosa Lanza non dubita: Hortus si farà, non è ancora possibile definire il periodo, perché dipende principalmente dalla variabile salute, ma tanti mesi di lavoro di preparazione daranno i loro frutti.

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