19 Luglio 2022
05:55
Cimitero Castelceriolo: soffitto non ancora riparato 8 mesi dopo il crollo. L’assessore Falleti si attiva
ALESSANDRIA – “Da otto mesi non posso avvicinarmi per cambiare i fiori ai miei cari, è una vergogna”. A parlare è Annalisa Bocchio, una cittadina alessandrina delusa per la mancata riparazione di una parte del soffitto della navata del cimitero di Castelceriolo. Otto mesi dopo il crollo di alcuni calcinacci, raccontato sempre da Radio Gold lo scorso 16 novembre, non è stato fatto ancora nulla.
Dallo scorso febbraio, la gestione dei cimiteri della città è stata esternalizzata e affidata all’associazione temporanea di impresa composta dal Consorzio Opere di Misericordia, dalla Cooperativa Sociale Gea e dal Gruppo La Rocca.
“Da otto mesi l’area è stata giustamente transennata, per evitare che altri eventuali crolli possano provocare incidenti. Però il tempo passa e non possiamo avvicinarci alle tombe dei nostri parenti. Sarebbe auspicabile che almeno per il prossimo 2 novembre tutto possa tornare com’era prima. Non ho più parole” ha rimarcato la signora Bocchio “meno male, tra l’altro, che in questi mesi ha piovuto poco. In caso di temporali, infatti, si creano ulteriori infiltrazioni e potrebbero cadere altri calcinacci. Per non parlare del fatto che nella stessa zona passano i fili della corrente. Sono molto pericolosi. Insomma, oltre alla mia ci sono tante famiglie che da mesi non possono avvinarsi. Spero che questa ulteriore segnalazione possa sbloccare la situazione e risolvere il problema. Mi sono stufata”.
“In questi giorni sto già interpellando gli uffici per fare un punto generale sulle segnalazioni arrivate e sul motivo per cui non si è ancora intervenuti rispetto a quelle ancora in essere” ha spiegato a Radio Gold il nuovo l’assessore ai Servizi Cimiteriali Claudio Falleti “in particolare solleciterò rispetto a questa vicenda, per capire il motivo di questo ritardo e se magari è dovuto a qualche eventuale intoppo procedurale”.
Foto scattata questa domenica dalla nostra ascoltatrice Annalisa Bocchio, che ringraziamo