26 Luglio 2022
11:01
Nell’Alessandrino gli acquedotti perdono circa il 40-46% dell’acqua: è la situazione più grave in Piemonte
PIEMONTE – Le alte temperature toccate in questo periodo hanno portato a interrogarsi sul futuro del pianeta e soprattutto su una delle risorse fondamentali della vita: l’acqua. A fare il punto è stato l’assessore regionale all’Ambiente e Coordinatore delle attività del Tavolo per l’emergenza idrica, Matteo Marnati.
Nei prossimi quattro anni, quindi entro il 2026, si procederà a diversi interventi per la salvaguardia del patrimonio idrico piemontese. Maggiore l’ente gestore sarà grande, più grandi saranno gli investimenti. Per la provincia di Alessandria sono stati stanziati circa 40 milioni di euro di interventi, nel sessennio che va dal 2020 al 2026. Questo perché la rete idrica dell’Alessandrino è quella con maggiori problematiche facendo registrare il dato peggiore di tutta la regione. Secondo i dati forniti da palazzo Lascaris, infatti, nell’Ato 6 di Alessandria le perdite idriche si stimano intorno al 40-46%.
“Noi ormai siamo in piena crisi idrica. Come provincia, insieme agli enti gestori, stiamo lavorando con cisterne per garantire in diverse zone l’approvvigionamento idrico. A questo si aggiunge che 80 Comuni del nostro Ato hanno imposto restrizioni sull’utilizzo dell’acqua potabile ai residenti. Infine ricordo che l’Ato 6 ha un tavolo tecnico settimanale per stabilirsi il da farsi in questo periodo di crisi” ha detto il presidente della Provincia Enrico Bussalino.
L’intenzione, come spiega l’Ato 6 di Alessandria, è quella di attuare un’interconnessione tra le grandi reti. A oggi sono stati stanziati 70 milioni di euro per la perforazione di due profondi campi pozzi e fare interconnessioni tra le principali reti dei centri zona. L’altra misura messa in campo è sulle perdite della rete idrica. In questo senso sono state presentate due proposte per il bando legato al Pnrr. Il primo riguarda i 40 Comuni che hanno le problematiche più serie e urgenti con l’obiettivo di una riduzione del 36% delle perdite. Dall’altra c’è la volontà di attuare una sempre maggior digitalizzazione e inserimento di strumenti di gestione attiva della rete, per sconfiggere questi problemi dettati dalla vetustà della rete.
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