Autore Redazione
lunedì
10 Ottobre 2022
14:10
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Cronaca - Alessandria

Addio a Paolo Berta: l’uomo che si “tuffò nella vita” e coinvolse nelle sue battaglie Pertini e Ciampi

Addio a Paolo Berta: l’uomo che si “tuffò nella vita” e coinvolse nelle sue battaglie Pertini e Ciampi

ALESSANDRIA – Alessandria ha perso un grande uomo. La morte di Paolo Berta rappresenta una perdita per tutti: l’addio a una persona che ha lottato sempre, trasformando le sue difficoltà in una rivincita per tutti. L’incidente, un tuffo maledetto da una scogliera di Borgo Prino, a 24 anni, trasformarono l’esuberante forza di un giovane in un “tuffo nella vita“, come titola il suo libro. Era il 14 luglio 1980, un lunedì, Paolo scelse di tuffarsi quando stava per desistere, guardando un bambino che non volle deludere. Così si lanciò dalla scogliera, alta tre metri e finì per battere la testa con tutti i suoi 80 chili sul fondale di sabbia. Rimase paralizzato forse perché una risacca ridusse la quantità di acqua in quel punto, o perché c’era la bassa marea, ma la fuggevolezza con cui affronta quel momento nel suo libro racconta come il passato per lui alla fine contasse davvero poco. Quell’incidente sicuramente fu una tragedia per tutti, famigliari e amici, ma anche un doloroso trampolino verso un mondo all’insegna del sostegno al prossimo. 

Paolo sorrise a un bambino e segnò la sua vita successiva quel 14 luglio, per generosità. La stessa generosità che mise in tutto quello che fece dopo, con una caparbietà ostinata. La sua forza immensa si tradusse in battaglie che viveva con tutte le energie possibili e immaginabili. Probabilmente solo lui era capace di vincerle come fece in più occasioni, come quando riuscì a coinvolgere Pertini prima e Ciampi dopo. Nel palazzo di proprietà dell’Inail in cui viveva, infatti, era costretto a chiedere aiuto a tre persone per poter uscire di casa e raggiungere la strada a causa di un ascensore che si fermava al piano rialzato, “16 maledetti gradini” prima del pian  terreno. Gli dissero che non era possibile fare nulla per risolvere il problema. Lui scrisse al Presidente Pertini che rimase colpito dalla sua lettera e coinvolse personalmente la direzione generale Inail costretta a rimediare all’assurdo ostacolo poco dopo.  Una situazione che si ripresentò successivamente con il Presidente Ciampi, sempre per rimuovere l’ennesima barriera architettonica.

Ma l’impegno di Berta è impossibile da racchiudere in poche parole. L’infaticabile lavoro con la sua associazione, Idea onlus, l’enorme attenzione per il Presidio Borsalino, le infinite discussioni politiche ad Alessandria, a sostegno dei diritti, la sua generosa e costante presenza a tante manifestazioni erano la sintesi della sua voglia di vivere e di aiutare gli altri, nonostante ogni atto fosse una immensa fatica tra ostacoli e dolori. Eppure lui c’era sempre, mettendo in cima la lotta per i più deboli. Lui che era fragile come troppi ma più forte di tutti.

Le tante parole che si stanno spendendo per Paolo sono la prova del suo essere una grande persona. E le grandi persone non si dimenticano mai.

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