5 Ottobre 2015
08:32
Altra truffa dello specchietto: ecco come funziona
ALESSANDRIA – La “truffa dello specchietto” funziona così. Il truffatore individua il bersaglio in fase di incrocio o durante un sorpasso e lancia, o fa lanciare da un complice, qualcosa che provochi sulla carrozzeria dell’auto della vittima un rumore. Poi insegue il malcapitato e lo induce a fermarsi. A questo punto il malvivente mostra lo specchietto rotto fingendo che il rumore avvertito poco prima sia stato causato da un impatto, in realtà mai avvenuto, e invita l’automobilista a risolvere tutto in fretta, pagando una cifra forfettaria e senza l’intervento di terzi. Per evitare noie o perdite di tempo, spesso la vittima cade nel tranello e paga senza accorgersi, almeno immediatamente, del raggiro appena subito.
Questo è quanto accaduto a un cittadino alessandrino di 45 anni lo scorso 29 settembre in via Sclavo ad Alessandria. L’automobilista ha sentito un colpo sulla parte destra del veicolo e ha notato lo specchietto chiuso. Si è così fermato per controllare e poco dopo è arrivato un cittadino italiano di 35 anni, residente in provincia di Siracusa e pluripregiudicato. L’uomo, a bordo di una Fiat Bravo, ha mostrato uno specchietto rotto e ha spiegato che il danno era stato causato dalla vittima. A quel punto il truffatore ha proposto una soluzione rapida invitando il malcapitato a pagare 100 euro. La vittima ha così tirato fuori due banconote da 50 euro e si è allontanato per essere nuovamente inseguito dal truffatore poco dopo. Il 35enne ha infatti preteso altre 50 euro, riferendo di aver ricevuto poco prima una banconota da 50 e una da 10 anziché i pattuiti 100 euro. Una volta ottenuto il denaro il truffatore si è allontanato.
Al fatto però ha assistito un testimone che ha invitato la vittima a sospettare dell’accaduto. A quel punto l’uomo ha realizzato quanto gli era capitato e si è così rivolto ai Carabinieri di Spinetta Marengo, fornendo la targa dell’auto del malvivente.
I militari hanno quindi scoperto che il 35enne era stato già denunciato diverse volte, in altre zone d’Italia per fatti analoghi.
L’accusa per lui è ora di truffa aggravata.