Autore Redazione
venerdì
9 Dicembre 2022
05:28
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Cronaca - Alessandria

“Due giorni su una barella al Pronto Soccorso perché mancano i letti, è indecente”: lo sfogo di una cittadina

“Due giorni su una barella al Pronto Soccorso perché mancano i letti, è indecente”: lo sfogo di una cittadina

ALESSANDRIA – “Una cosa assurda, indecente. Come ha già fatto tante volte in passato su altri temi, l’alessandrina Gianna Calcagno, già Commissario della Circoscrizione Nord, esponente di SpazioIdea e fondatrice del Museo del Fiume, ha di nuovo alzato la voce per segnalare ciò che non va.

Questa volta Calcagno ha sottolineato la delicata e difficile situazione del Pronto Soccorso di Alessandria, raccontando la sua esperienza di questi giorni, a supporto del marito, un uomo di 88 anni alle prese con varie fragilità: “Aveva la febbre alta e martedì mattina il nostro medico di famiglia ci ha consigliato di portato in Ospedale. Fino alla tarda sera di mercoledì, per quasi due giorni, mio marito è purtroppo rimasto su una barella al Pronto Soccorso perché mancavano i posti letto ha raccontato la cittadina alessandrina a Radio Gold “ora è stato ricoverato nel reparto di Geriatria. Non è possibile questa situazione: stiamo parlando dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, una struttura che rappresenta un importante punto di riferimento di tutta la provincia, non solo della nostra città. Dovrebbe essere attrezzata. Mi è stato riferito che la situazione si è complicata per i casi covid: a mio avviso sarebbe opportuno dedicare ai pazienti covid una struttura a parte, staccata dall’Ospedale. Mio marito ha fatto quattro vaccinazioni e so che il personale è molto attento e scrupoloso ma ora ho comunque paura che si possa contagiare”.

La signora Calcagno ha poi ringraziato tutti gli infermieri e i medici che si sono occupati e si stanno occupando di suo marito:Sono stati sempre molto gentili e premurosi, hanno fatto e stanno facendo un lavoro eccezionale, tenendo conto che sono costretti a fare turni anche di 12 ore perché manca il personale. Questa, mi chiedo, è la nostra sanità? Riterrei doveroso interessarsene sia per rispetto di chi soffre sia per chi, con abnegazione, si dedica a lenire le sofferenze”.

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