Autore Redazione
martedì
24 Gennaio 2023
05:00
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Cronaca - Alessandria

Serrata dei benzinai: “Noi bersaglio di una campagna diffamatoria. Non siamo noi a speculare”

Serrata dei benzinai: “Noi bersaglio di una campagna diffamatoria. Non siamo noi a speculare”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dalle 19 di questo martedì 24 gennaio scatta la serrata dei benzinai anche lungo le strade della provincia di Alessandria.  Lo sciopero di 48 ore, proclamato a livello nazionale dai sindacati di categoria Faib, Fegica e Figisc/Anisa, spegnerà anche le pompe di benzina lungo le tratte autostradali a partire dalle 22. La chiusura riguarderà anche i distributori self-service ma rimarranno aperte alcune stazioni di servizio per garantire i servizi minimi.

I benzinai, ha spiegato Massimiliano Ponassi presidente provinciale Faib-Confesercenti, hanno deciso di rispondere con lo sciopero a una “campagna diffamatoria” che ha imputato ai gestori degli impianti l’impennata dei prezzi del carburante. “I consumatori – ha spiegato il presidente provinciale Faib-Confesercenti – devono sapere che non siamo noi gli speculatori. Non sono i benzinai a stabilire il prezzo e gli aumenti“. Gestori e consumatori “sono entrambi vittime delle medesime logiche che portano agli aumenti dei prezziha sottolineato anche Massimo Cabella presidente provinciale Figisc Confcommercio.  

Su 20 euro di benzina erogata, ha calcolato Faib-Confesercenti, 11,72 euro vanno infatti allo Stato e 7,90 euro alla filiera petrolifera. Al benzinaio restano, quindi, 38 centesimi lordi, pari al 2% del prezzo totale, circa 3,5 centesimi al litro. Un margine medio di guadagno che rimane “invariato a prescindere dal prezzo finale al consumatore” conferma Figisc Confcommercio.

Ai benzinai, quindi, “non convengono i rincari” perché con l’aumento dei prezzi calano le vendite e, di conseguenza gli incassi: “Già taglio delle accise abbiamo registrato una flessione di almeno il 5%. Ma il governo non riesce a pensare ad altro che all’ennesimo cartello con il prezzo medio da esporre sulle stazioni di servizio” ha tuonato il presidente provinciale Faib-Confesercenti, Massimiliano Ponassi.

A spingere i gestori verso lo sciopero è stato, infatti, anche il nuovo obbligo a carico dei distributori e le previste sanzioni in caso di errori: “I benzinai già operano in completa trasparenza – ha sottolineato il presidente provinciale Faib-Confesercenti – Noi evidenziamo prezzi di vendita in modalità “self” e “servito” e comunichiamo ogni variazione al Ministero. Adesso dovremmo mettere anche un cartello con il prezzo medio regionale da aggiornare a ogni modifica e con una sanzione, in caso di errore, che varia da mille a 6 mila euro. Mediamente, tra self-service e servito, prendiamo 3,5 centesimi al litro e con quel guadagno dobbiamo pagare tutto, tasse, bollette, dipendenti.  Un distributore di media grandezza a conduzione famigliare, lavorando 52 ore a settimana, non porta a casa più di 1500 euro al mese. Praticamente, con questo nuovo obbligo del cartello, se sbaglio anche solo a scrivere in maiuscolo o minuscolo l’ultima cifra rischio di dover regalare allo Stato anche i pochi incassi del mio lavoro”.

Nelle stazioni di servizio, 1738 quelle in Piemonte, questo martedì non ci saranno quindi cartelli con il prezzo medio regionale che vuole il governo ma due volantini con le motivazioni dello sciopero dei benzinai proclamato da Faib Confesercenti, Fegica e Figisc-Anisa Confcommercio: “Per protestare contro la vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria e gli inefficaci provvedimenti del governo che continuano a penalizzare solo i gestori senza tutelare i consumatori. Per scongiurare nuovi aumenti del prezzo dei carburanti”. 

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