Autore Redazione
giovedì
26 Gennaio 2023
07:00
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Cronaca - Piemonte

“Guido suonava il violino” per il Giorno della Memoria a Incisa Scapaccino

Tratto da un racconto di Nicoletta Fasano, il monologo si accende di atmosfere da thriller storico. In scena Elena Formantici diretta da Patrizia Camatel
“Guido suonava il violino” per il Giorno della Memoria a Incisa Scapaccino

INCISA SCAPACCINO – “Guido suonava il violino”, spettacolo di Casa degli Alfieri, realizzato in collaborazione con l’ISRAT – Istituto per La Storia della Resistenza della Provincia di Asti, ritorna in occasione del Giorno della Memoria, sabato 28 gennaio alle ore 21 a Incisa Scapaccino, presso il Teatrino Comunale, in via del Molino.

Liberamente tratto dal racconto “Un violino” di Nicoletta Fasano, il monologo teatrale tutto al femminile, scritto e diretto da Patrizia Camatel e con protagonista l’attrice Elena Formantici, si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una ricercatrice, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Quel violino uscito dalla polvere di una cantina pare dotato di volontà propria: stride, geme, chiama con veemenza e ottiene ascolto. Racconta la vicenda di una famiglia ebrea sfollata ad Asti al tempo delle leggi razziali e della guerra, con gli immancabili risvolti di sradicamento, discriminazione, deportazione. Attraverso un sofferto percorso di ricerca, specialmente dentro se stessa, la ricercatrice comprenderà che restituire il nome al proprietario del violino è affermare la sua esistenza: un atto di resistenza contro il sistema concentrazionario nazifascista, progettato per annientare e spersonalizzare. “L’idea mi è venuta durante una Giornata della Cultura ebraica quando una donna si presentò alla sinagoga di Asti con un vecchio violino dicendo che era appartenuto ad un bambino scomparso da Asti, di cui non si sapeva nulla”, spiega Nicoletta Fasano, “Tenendo quel piccolo violino in mano capii che era giusto assegnargli un padrone e fu allora che pensai a Guido Foà. Guido Foà, di otto anni, è stato il più piccolo deportato ebreo astigiano – salito sullo stesso convoglio di Primo Levi, fu uno di quei bambini caricati, all’arrivo ad Auschwitz, su un camion diretto alla camera a gas, poiché non utili al lavoro“. Ingresso gratuito.  Info: ISRAT tel. 0141-354835/592439 / www.israt.it

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