Autore Redazione
domenica
5 Febbraio 2023
05:48
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Cronaca - Alessandria

Giornata contro lo spreco alimentare, Coldiretti: “7 alessandrini su 10 cercano prodotti a km 0”

Giornata contro lo spreco alimentare, Coldiretti: “7 alessandrini su 10 cercano prodotti a km 0”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa allo sguardo attento alla data di scadenza fino al boom della spesa nei mercati contadini a chilometro zero, sono solo alcune delle strategie adottate dagli alessandrini per tagliare gli sprechi, aiutare l’ambiente e salvare i bilanci familiari.

E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Censis in occasione in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari in programma questa domenica 5 febbraio. In base ai nuovi dati che si riferiscono al mese di gennaio 2023, gli alessandrini gettano in media 524.1 grammi a testa di cibo nel bidone alla settimana di cibo contro i 595.3 grammi dello scorso anno, ovvero 27.3 chili all’anno.

“Con la crisi economica scatenata dal conflitto in Ucraina il 58% degli alessandrini ha iniziato a cucinare pietanze utilizzando gli avanzi dei pasti precedenti allargando a una fascia importante di popolazione una pratica sino ad oggi seguita da quote più ridotte di persone, coniugando la necessità di risparmiare con l’importanza etica di ridurre lo spreco – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Il nuovo legame con i fornelli ha portato a un più efficiente utilizzo del cibo che si traduce in una maggiore attenzione agli sprechi. Sulle tavole sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio”.

Il riutilizzo degli avanzi si sposta poi dalle mura domestiche all’ufficio, con il 52% dei lavoratori che dichiara di portarsi al lavoro la gavetta con il cibo, magari preparato utilizzando quanto rimasto di pasti precedenti.

La volontà degli italiani di ridurre gli sprechi si sposta anche nei ristoranti dove ben il 49% di clienti si dice pronto a chiedere la doggy bag per portarsi via gli avanzi, con una percentuale che nei giovani sale addirittura al 58%. L’idea che occorre evitare sprechi  con positivi effetti sul risparmio nella spesa, è diventata dunque più forte del senso di vergogna che sino ad oggi limitava il ricorso a questa pratica peraltro molto diffusa nel mondo anglosassone.

Il 41% degli alessandrini dichiara poi di coltivare frutta, verdura, erbe aromatiche in casa sul balcone, negli orti urbani o in piccoli orti di proprietà, con una spinta che viene soprattutto dai più giovani e dagli anziani.

Ma le strategie di consumo etico si applicano soprattutto al momento di fare la spesa, con l’81% degli alessandrini che ha preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, evitando di farsi guidare troppo dalla molteplicità di stimoli che sono attivati nei punti vendita. E tra gli scaffali il 92% è attento a controllare la data di scadenza per acquistare solo cibo da consumare nel breve periodo.

E quasi sette alessandrini su 10 (69%) cercano regolarmente prodotti a chilometro zero e il 50% effettua acquisti nei mercati dei contadini con l’obiettivo di sostenere le realtà locali, ridurre l’impatto ambientale dei lunghi trasporti e garantirsi prodotti più freschi che durano di più e tagliano quindi gli sprechi. Un impegno sostenuto dalla Coldiretti con la realizzazione la più estesa rete di vendita diretta nel mondo con 15mila agricoltori aderenti in quasi 1200 mercati di Campagna Amica lungo la Penisola dove hanno fatto la spesa durante l’anno 20 milioni di italiani.

“Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche effetti sul piano economico ed ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco –. Piccoli accorgimenti possono permettere di fare la differenza: fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione e preferire la spesa a km0 e di stagione nei mercati contadini”.

Si tratta di comportamenti che, sotto la spinta dell’inflazione, hanno fatto scendere del 12% lo spreco alimentare nelle case degli italiani rispetto all’anno precedente anche se rimane tuttavia su un valore pari complessivamente di 6.5 miliardi di euro secondo Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability.

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